Scritta da: Laila Ken
Meglio essere un ricco infelice che un infelice povero. La povertà non è sinonimo di felicità.
Composta martedì 1 novembre 2016
Meglio essere un ricco infelice che un infelice povero. La povertà non è sinonimo di felicità.
Quando una persona non si rende credibile con le azioni ed i comportamenti, in umiltà di cuore e serietà, potrebbe fare anche il discorso più incantevole mai sentito in 2000 anni, ma il mio cuore si rifiuterebbe di ascoltar menzogne.
Il credere fermamente in qualcosa ti può portare agli estremi della ricchezza o della povertà. Il non credere convintamente in nulla non conosce la povertà o la ricchezza, perché dubita sul senso anche di queste.
Anche se diventi ricco non rinunciare mai al lusso della povertà.
C'è un solo ma assorbente elemento comune tra poveri e ricchi: entrambi si consolano osservando chi ha meno di loro.
Ciascun uomo ritiene di sapere quanto valga il denaro e invece è il denaro che ci dice quanto vale ciascuno.
Ci sono poveri con molta ricchezza, e molti ricchi senza alcuna.
Si è ricchi anche con poco, perché la vera ricchezza non è nelle cose materiali che se ne vanno, ma è in quella dei tuoi valori che restano.
Non soffermarti a guardare il tuo prossimo con insulsa superficialità; ammiralo nelle varie sfumature, perché ogni essere umano ha certamente in cuor suo un'emozione da far provare.
Vuoi tutti i soldi del mondo e tutto il potere terreno, ma quando ti accorgerai che gli uccelli non cantano più tu sarai già prigioniero senza ritorno; prigioniero della tua stessa inutile e dannosa avidità. Allora non ci sarà più niente da comprare, né qualcosa su cui comandare. Neanche su te stesso hai potere: te ne accorgi? Ora fermati e indietreggia.