Strano: quando in età adulta inizi ad avere tutti i problemi del mondo, vorresti ritornare un bambino, e alo stesso tempo rimpiangi di non aver vissuto al meglio l'infanzia per non veder l'ora di diventar grande.
Quante parole rimaste nel cuore, quante non hanno avuto il coraggio di oltrepassare l'orizzonte dei sogni, quante parole rimaste naufragate, quante parole ti ho trattenute? Tante. Ora son rimaste silenzi che fan eco e camminano tra i pensieri, silenzi attaccati alle pareti dell'anima. Dimmi, quante?
Il tempo porta via tutti i pensieri, meno che i ricordi peggiori.
Sono persa nel buco nero dei ricordi.
Faccio tesoro di qualsiasi esperienza entri nella mia vita e mi servo del cuore per custodirle, là nessuno potrà mai cancellarle.
Non svaniscono mai nel tempo le carezze mancate, restano sempre lì, nell'anima, a ricordarti cosa poteva essere, ed è oramai solo un un dolce e triste rimpianto.
Ovunque le nostre strade ci portino, dentro di me avrò per sempre un tuo fantastico ricordo.
Due conchiglie, due farfalle, due croci, ed io coltivo il mio conflitto di ricordi. Le vertigini che il mare della vita aiuta a cancellare, oscillano, dondolandomi di quiete. Esiste nella memoria un ricordo, dove noi dolcemente siamo prigionieri, le braccia della mamma.
E si fa finta di dimenticare, ma i ricordi all'improvviso bussano quando meno te li aspetti: una canzone, un profumo, un volto sconosciuto, un sorriso.
I ricordi belli sono petali di fiori che volano via, quelli brutti sono macigni che non riusciamo a spostare di un millimetro.