Ai genitori di Gaia Benedetta Sciacca:
11 luglio 2000
11 settembre 2010
Un nome con un significato importante da portare, quasi beffardo per il destino che ti ha atteso; Gaia, dal greco antico significa "terra": ed alla terra sei ritornata, quasi fosse un presagio... Inoltre la parola greca "gaio" significa "gioire" e ha la stessa radice del verbo "ganumai" che significa "brillare di gioia, essere felice o raggiante, esultare"; la Tua immagine, i Tuoi occhi, Il Tuo sorriso sono un trionfo della gioia sulla vita... comunque sia finita.
L'essere genitore, donare amore al proprio figlio e vederlo, poi, volare via è di per sè quanto di più violento e traumatico possa accadere nella vita di un genitore ma, nel caso di Gaia, si è di fronte alla vittoria ed alla sconfitta del dolore paralizzante con quell'energia che muove tanti genitori a sostegno della ricerca contro i drammi di questa tremenda malattia: "Il Cancro".
Impariamo dalla "morte" e scopriremo che il significato della vita, che duri cent'anni o brevi istanti, assume un significato al di là di qualunque aggettivo, parola o frase detta o semplicemente taciuta.
"La morte ci misura con la vita".
Ella ci dà la dimensione reale delle cose secondo la giusta prospettiva: mettendo a fuoco ciò che abbiamo sempre voluto osservare da lontano con gli occhi degli altri e senza paura di affrontare i problemi della vita che, scioccamente, ci sembrano essere irrisolvibili e grandi.
"Gaia, tu devi essere "un mattone d'esperienza" nella grande costruzione della casa più importante per l'umanità intera: La Speranza".
"Fin quando la luce della speranza sarà accesa, noi che restiamo e quelli che verranno, avranno ancora la possibilità di credere: oggi, domani... tutti insieme. Con Te, da Te e Per Te".
Composta sabato 11 settembre 2010
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