Scritta da: Concetta Antonelli
Arbeit macht frei. Se almeno non ci fosse tanto freddo. O tanta fame. Se le ali di tutto ciò che vola avessero conservato i colori, la leggerezza. Le gole il canto, i viottoli i piccoli rumori del giorno. L'odore del caffè, della zuppa di cavolo, del miele pronto per i dolci. Se ci fossero ancora le ragazze di maggio, gonne svolazzanti, gambe snelle al volteggiare di danza. E i ragazzi timidi e sfrontati, giovani cervi a misurare il palco delle muschiose corna, tra risate e urti di spalle. E i bambini, i loro trilli e cinguettii, il loro pianto di capriccio, l'urlo del mal di pancia e le madri, carezze e balbettii di zucchero, calore di seni turgidi e profumo di sapone Quanto silenzio invece rotto da respiri in rantolo, da voci secche, strusciar di piedi e tosse. E l'odore che regna sovrano è nel grigio fumo dei camini.
Composta sabato 26 gennaio 2013

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    Scritta da: Concetta Antonelli
    Riferimento:
    Per non dimenticare, Shoa
    Dedica:
    A tutti coloro che attraverso la perdita delle piccole cose hanno vissuto la perdita della propria vita...

    Commenti

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    postato da , il
    Grazie del commento Lidia.
    Sì, perchè ciascuno di noi possa ricordare queste e altre vittime della follia che, spesso, anima la mente di noi esseri umani.
    1
    postato da , il
    Davvero bello e molto ben scritto questo testo! Riporta il pensiero all'olocausto e par di udire le voci, di vedere le persone nei loro momenti di vita...che è stata spezzata dalla follia e dalla ferocia che può albergare nella mente dell'uomo.  Mette i brividi.

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