Scritta da: Daniele De Patre
in Frasi & Aforismi (Stati d'Animo)
Urlare, sbraitare, agitarsi, però certi silenzi sono capaci di fare molto più rumore, tanto sono "assordanti".
Composta lunedì 10 settembre 2012
Gli stati d'animo si possono decantare nel loro esser generali o entrando nello specifico. Sono il modo per far capire come ci si sente in ogni momento, perché poche parole possono fare la differenza. Attraverso queste pagine puoi leggere le migliori frasi e aforismi sugli stati d'animo. Se cerchi invece uno stato d'animo specifico tra felicità, tristezza, odio, perdono e molti altri, li troverai nella pagina con tutti gli argomenti.
Urlare, sbraitare, agitarsi, però certi silenzi sono capaci di fare molto più rumore, tanto sono "assordanti".
Non permettere al passato di rovinare il tuo presente e compromettere il tuo avvenire. Non puoi più fare niente per quello che è stato, puoi però migliorare quello che sarà, semplicemente vivendo il presente.
Certe volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che le stelle brillano ancora.
Nessun morto ha mai manifestato volontà di avere rapporti con i vivi. I vivi manifestano, continuamente, il desiderio di riavere i morti tra loro.
Non voglio più essere vittima dell'illusione. Lo giuro su me stessa!
Certe parole ci frugano dentro, intimamente!
Se non crediamo a niente è perché nessuno ha mai creduto in noi.
Mi sentivo sicura di me, invece "me" si sente sicuro delle mie paure.
Il nostro ego è certamente in grado di elaborare e superare una critica, ma se questa è gratuita, pregiudiziale o semplicemente inopportunamente indelicata, non produrrà altro che barriere deleterie.
C'è chi vive il piombo e chi vive l'oro, entrambi sono tempi che ci appartengono. Ciò che accomuna questi due momenti sono l'egoismo, la meschinità, la grettezza, l'individualismo che assumiamo in entrambi. Il piombo col suo peso ci anestetizza da ogni sensorialità, costruendo un granitico cinismo; l'oro ci rende avidi, paurosi di poter perdere le nostre ricchezze e altrettanto cinici per le sofferenze altrui, come se il male degli altri potesse contaminarci e farci cadere in povertà. Entrambi i tempi si esprimono con l'urlo primordiale che è dentro noi, la voce straziante dei no al male del mondo che si risveglia.