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Composta venerdì 15 febbraio 2013

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    Riferimento:
    Alla propensione al  dialogo degli autori.

    Commenti


    7
    postato da bluedeep, il
    Più precisamente alludevo al tentativo di  distruzione sia di ciò che non è intelligente , sia di ciò che è intelligente ma è  barricato in torri d' avorio aperte ai soli amici ed ai cani scodinzolanti.
    Tentativo  di distruzione ,sottolineo ,  e non distruzione, poichè per un miglioramento è necessaria la resistenza del non intelligente , o del superbo.
    La resistenza come  consapevolezza di quanto si ha  ancora da imparare.
    6
    postato da bluedeep, il
    Avete  praticamente già detto tutto.
    Posso aggiungere che - circa l' opzione di far commentare le proprie frasi dai soli " amici" offerta dal sito - ci si dovrebbe interrogare sulle motivazioni che portano alcuni utenti a ricercare l' "amicizia" di centinaia e centinaia di perfetti sconosciuti con i quali non hanno mai scambiato neppure un pensiero se non : bravo ,bella,  grazie ,  non c' è di che , ma figurati , saluti.... ed altre frasi di circostanza che nulla apportano a qualcuno.
    Ben vengano le critiche , le richieste di chiarimento , le confutazioni logiche. Ben venga la distruzione: come si potrebbe cercare una via ad una  ricostruzione più razionale  diversamente ?
    5
    postato da , il
    Non ho simpatia per le persone che rifiutano dialogo e confronto. Trovo sia indice di superbia,
    ma non trovo neppure corretta l'opzione che offre questo sito che è quella di far commentare ai soli ''amici'', è come  chiedere alla propria madre ''mamma son bella?'' a Napoli direbbero quella frase famosa che non so scrivere in napoletano. Ma è evidente che queste persone dovrebbero scrivere solo sui muri di casa propria e poi dirsi bravi da soli , così facendo otterrebbero la massima soddisfazione da loro stessi.
    4
    postato da , il
    Grande Pino!!!!
    3
    postato da , il
    Quando poi il rifiuto del dialogo proviene da chi si ritiene e si professa cristiano, viene posto in essere un atteggiamento di intolleranza che è in assoluta contraddizione con i princìpi di tolleranza ed amore del prossimo propri del cristianesimo; fatto da cui può agevolmente trarsi la conclusione che molti si definiscono cristiani, senza neanche sapere il cristianesimo dove sia di casa.

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