L'amore più bello è un calcolo sbagliato, un'eccezione che conferma la regola, quella cosa per cui avevi usato la parola mai. Che c'entro il col tuo passato, io sono una variabile impazzita della tua vita. Ma non posso convincerti. L'amore non è saggezza, è follia...
Luna alta nel cielo, pallida, lontana. Luna uguale per tutti. Luna per ricchi, poveri, tristi. Luna per persone felici. Luna luna tu... "non ti fidar di un bacio a mezzanotte... Se c'è la luna non ti fidar... " Quella vecchia canzone.
Dopo poco si ritrovano a mangiare. A ridere. A scherzare, come una di quelle coppie felici di stare insieme, quelle che sognano, che hanno ancora tutto da scoprire, quelle che hanno un po' paura e un po' no... Come quella sensazione strana che si prova quando si sta in spiaggia e fa caldo. All'improvviso si ha voglia di fare il bagno. Allora ci si alza dall'asciugamano. Ci si avvicina all'acqua. Ci si entra. Ma l'acqua è fredda. A volte freddissima. Allora c'è chi lascia perdere tutto e torna a sdraiarsi, a soffrire il caldo. C'è invece chi si butta. E solo questi ultimi, dopo qualche bracciata, riescono ad assaporare fino in fondo quel gusto unico e un po' sciocco di totale libertà, perfino da se stessi.
E poi ripartire con calma, l'indomani, guidando senza fretta, sapendo che quello che cerchi ce l'hai lì vicino. Toccare ogni tanto la sua gamba per vedere se è tutto vero. E la strada che scorre sotto. E la musica che ti accompagna. E il mondo che va avanti. Ma non dà fastidio. Non fa rumore... ... E poi la domanda più difficile. "Scusi lei mi ama o no?" E la risposta più semplice. "Non lo so però ci sto!"
Io vorrei... Ne prendo un altro. Non vorrei... me lo scolo tutto di un fiato. Ma se vuoi... Un altro bicchiere ancora. Come può uno scoglio arginare il mare? Non ho mai saputo rispondere a quella domanda. Torno da lei, ci sediamo sul divano. E guardandola trovo risposta. È impossibile. Il mare è infinito. Proprio come i suoi occhi. E il mio scoglio... Beh, il mio scoglio è troppo piccolo.
Continuiamo a ridere così. A parlare senza più sapere bene di cosa, né perché. Poi decidiamo di attaccare, promettendoci di sentirci domani. È un'inutile promessa. L'avremmo fatto comunque. Quando perdi tempo al telefono, quando i minuti scorrono senza che te ne accorgi, quando le parole non hanno senso, quando pensi che se qualcuno ti ascoltasse penserebbe che sei pazzo, quando nessuno dei due ha voglia di attaccare, quando dopo che lei ha attaccato controlli bene che l'abbia fatto veramente, allora sei fregato. O meglio sei innamorato. Che poi è un po' la stessa cosa.
Ho voglia di te. Per tutto quello che ho immaginato, sognato, desiderato. Ho voglia di te. Per quello che so e ancora di più per quello che non so. Ho voglia di te. Per quel bacio che non ti ho ancora dato. Ho voglia di te. Per l'amore che non ho mai fatto. Ho voglia di te anche se non ti ho mai assaggiato. Ho voglia di te, di tutto te. Dei tuoi errori, dei tuoi successi, dei tuoi sbagli. Dei tuoi dolori. Delle tue semplici incertezze, dei pensieri che hai avuto e di quelli che spero hai dimenticato, dei pensieri che ancora non sai. Ho voglia di te. Ho così voglia di te che nulla mi basta. Ho voglia di te e non so neanche perché... Uffa. Ho voglia di te.