L'inganno è un'erbaccia infestante, e se non la si tratta per tempo, insinua le sue radici ovunque, crescendo, diffondendosi, soffocando finché alla fine non rimane nulla se non un intrico di bugie.
Fuori, il vento sbatacchia l'insegna appena dipinta, e la pioggia sfrigola sulle strade a ciottoli, dicembre è a solo un soffio, e tutto sembra così sicuro e solido che quasi mi dimentico che i nostri muri sono fatti di carta, le nostre vite di vetro, che una raffica di vento potrebbe abbatterci, che una tempesta invernale potrebbe spazzarci via.
In genere il destino si apposta dietro l'angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo.
Il tutto è nel poco: il bambino è piccolo e contiene l'uomo, il cervello è angusto e ricetta il pensiero, l'occhio non è che un punto eppure abbraccia gli spazi.