Scritta da: Michele Afeltra
in Frasi & Aforismi (Amore)
C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella follia.
Commenta
C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella follia.
È quando le persone si sentono di dover fare sermoni sulla sincerità e sulla propria onestà d'animo che ci stanno intimamente rivelando di non fidarci di queste loro virtù.
Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo solo finché non intralcino i peccati a cui si dedica più volentieri.
Certo eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati, ma avevamo ragione.
Per gli umani, che accada loro quel che vogliono non è la cosa migliore.
Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l'uomo né le acque del fiume sono gli stessi.
Nulla è permanente tranne che il cambiamento.
Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi.
Mi sento come l'aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l'elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l'ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l'uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
"Dove sei... dove sei..."
"Ecco la camomilla."
"Grazie. Come fai con cinque figli?"
"Come farei senza..."
"Troppe preoccupazioni, ansie, dolori..."
"Non lo so, Eleonora. Viene un momento in cui ti rendi conto che tu hai partecipato a qualcosa di più grande. Non sei tu ad aver dato la vita, anche se l'hai portata. A poco a poco ho capito che portarla significa che ti è affidata. Questo mi dà una grande serenità. E poi non hai idea che carica ti dà l'amore di cinque figli..."
"e se tuo marito se ne andasse?"
"C'è stato un momento in cui volevo andarmene io..."
"Tu?"
"Si. Ero stanca, mi sentivo sola."
"E poi?"
"Mi sentivo sola, ma alla fine forse non lo ero. Gliene ho parlato e lui ha comprato due biglietti d'aereo e pochi giorni dopo siamo partiti per New York. Ci siamo fermati una settimana. Io non c'ero mai stata e lui mi ha portato nei posti che aveva visitato da ragazzo nell'estate dopo la maturità."
"E i ragazzi?"
"Sparsi tra amici e parenti..."
"Sembra un film..."
"Nei film certe cose succedono perché qualcuno le fa nella realtà."