Scritta da: Arcangelo Provitina
E così la solitudine avvolse l'uomo diventando parte di essa... Che uomo stupido... Che solitudine ingorda...
Composta lunedì 1 agosto 2011
E così la solitudine avvolse l'uomo diventando parte di essa... Che uomo stupido... Che solitudine ingorda...
Non sono un attore da palco, ma un pagliaccio da circo...
Cercavo l'uva in una bottiglia e il vino in una vigna... Nello stesso modo cercavo l'amore...
Il mio sguardo ormai vaga nei miei pensieri ed ha perso la sua lucentezza per avere un po' di umidità...
Che importa avere una grande lampada se ho il sole? Che importa avere un bicchiere d'acqua di mare se ho il mare stesso? Che importa avere una manciata di terra se tutta la terra mi appartiene già? Che importa avere il sole, il mare e la terra se ho te?
Avevo sete del mio sangue e quasi il desiderio della morte, mi guardai intorno e vidi solo una penna e un foglio; decisi allora di danzare coi miei pensieri, ma inevitabilmente, uccisi una parte di me! Il mio desiderio di morte si placò, ma la mia sete no... bevvi un succo d'arance rosse...
Posizionai un filo di paglia in posizione talmente retta da mantenere l'equilibrio, solo che mi trovavo in un giorno di tempesta, e il filo venne spazzato via... Adesso, chi guarderà l'amore contenuto in quel filo di paglia? Nessuno! Vedranno solo la terra spoglia! Ma il problema è: c'è qualcuno che ha visto veramente quel filo di paglia?...
Paralizzato dall'amore, il cervello, osserverà da spettatore, in un teatro dove non capirà nemmeno il più semplice gesto, eppure così complicato per lui...
Tra Venere e Marte, tra l'atmosfera e il nucleo, tra il mantello e il grattacielo, tra il polo sud e il polo nord, tra me e te...
Schiavi dell'emozioni, eppure diciamo che siamo liberi...