Scritta da: puppy
Certi amori, quelli sbagliati, sono come le sigarette: meglio smettere.
Composta venerdì 25 giugno 2010
Certi amori, quelli sbagliati, sono come le sigarette: meglio smettere.
E penso che sarebbe bello se la vita fosse come le crêpe, che puoi farcire come ti pare.
E anche se probabilmente ho visto il tuo lato peggiore, i tuoi difetti... hai preso il mio cuore e volevo lo sapessi. Volevo che conoscessi chi sono davvero.
Ognuno degli esseri umani è un libro... è il "suo", irripetibile libro. Mi piace immaginare le biblioteche di tutto il mondo traboccanti di libri-vita, e i governi, costretti, per conservarli tutti, a svuotare perfino gli arsenali... i libri-vita diventerebbero le nostre magnifiche armi.
Per vincere qualsiasi giusta guerra.
Se ogni uomo potesse davvero dire la sua, la Storia sarebbe sempre salva, e gli uomini un po' meno inquieti.
Chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva d'interesse?
I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come gli tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci.
Ormai l'aveva imparato.
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante. Era successo con Michela e poi con Alice e adesso di nuovo. Stavolta li riconosceva: quei secondi erano lì e lui non si sarebbe più sbagliato.
2760889966649. Lo lesse ad alta voce, poi lo rilesse. Decise che quel numero sarebbe stato il suo. Era sicuro che nessun altro al mondo si fosse mai fermato a considerare quel numero. Probabilmente fino ad allora nessuno l'aveva neppure scritto su un foglio e men che meno pronunciato ad alta voce.
È per questo che sei tu quello che amo. Perché sei appassionato e forte, oltre che intelligente. E ho proprio dovuto abbandonarlo per venire qui da te e dirti tutto.
Immagino che sia proprio così la vita. Una lunga catena di attimi. E immagino che tutto ciò che si può fare è cercare di viverli uno per uno, senza star troppo a pensare a quelli appena trascorsi o che stanno per arrivare.