Le migliori frasi inserite da B. Summer

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Scritta da: B. Summer
A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore.
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    Scritta da: B. Summer
    Come un amante dell'arte che fugge da un museo in fiamme, afferrava tutto ciò che poteva uno sguardo, un gemito, un sussurro – perché non andasse distrutto, perché potesse essere conservato. Ma non esistono fiamme più inesorabili di quelle del tempo e Laila alla fine non riuscì a salvare tutto.
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      Scritta da: B. Summer
      Aveva trascorso la vita sempre attendendo qualcosa: il ritorno del padre dal lavoro, la lettera del suo ragazzo che non arrivava, gli esami di fine anno, il treno, l'autobus, una telefonata, il giorno d'inizio e quello della fine delle vacanze. Adesso doveva aspettare la morte, la cui data era segnata.
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        Scritta da: B. Summer
        Ma ciò che a Laila bruciava, era che la mamma non si era guadagnata il diritto di avere ragione. Sarebbe stata una cosa diversa se fosse stato Babi a sollevare il problema. Tutti quegli anni lontana, rinchiusa nella sua stanza, senza curarsi mai di dove sua figlia andasse, chi incontrasse e cosa pensasse... Era ingiusto. Sentiva di non valere molto di più di tutte quelle pentole e padelle, di essere qualcosa che poteva essere ignorato e su cui poi, capricciosamente, vantare di nuovo dei diritti, a seconda dell'umore.
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