Scritta da: Giuseppe Donadei
in Frasi & Aforismi (Vita)
Siamo in continuo mutamento, non siamo mai gli stessi dell'errore precedente.
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Siamo in continuo mutamento, non siamo mai gli stessi dell'errore precedente.
Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.
La Morte è qui, e la Morte è là; da per tutto la Morte è all'opera; intorno a noi, in noi, sopra di noi, sotto di noi è la Morte; e noi non siamo che Morte.
...
Da prima muoiono i nostri piaceri, e quindi le nostre speranze, e quindi i nostri timori; e quando tutto ciò è morto, la polvere chiama la polvere e noi anche moriamo.
La vita non ti dà le persone che vuoi, ti dà le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per formarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi.
Vi è solo una cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé.
Sono solo le persone superficiali ad avere bisogno di anni per liberarsi da un'emozione. Un uomo che sia padrone di se stesso può porre fine a un dolore con tanta facilità quanto può inventarsi un piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle.
Ho la sensazione di aver dato tutta la mia anima a qualcuno che la usa come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una piccola decorazione per gratificare la sua vanità, un ornamento per un giorno d'estate.
Ognuno vive la propria vita e paga il proprio prezzo per viverla. Il guaio è che molto spesso si paga per un unico errore. Anzi, non si finisce mai di pagare. Nei suoi rapporti con gli uomini, il destino non chiude mai i conti.
Non smettere. Ho bisogno di musica stasera. Mi sembra che tu sia il giovane Apollo e io Marsia che ti ascolta. Ho i miei dolori, Dorian, dolori di cui non sai nulla. La tragedia della vecchiaia non è l'essere vecchi, ma l'essere giovani. La mia sincerità a volte mi stupisce.
[...]
Mio caro ragazzo tu cominci a moraleggiare. Presto ti dedicherai alla conversione delle anime e al risveglio religioso degli spiriti, mettendo in guardia il mondo contro tutti i peccati di cui ti sei stancato. Sei troppo incantevole per farlo. Inoltre, è inutile. Tu ed io siamo quello che siamo, e saremo quello che saremo. Quanto al fatto di essere avvelenati da un libro, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. L'Arte non ha alcuna influenza sull'azione. Annienta il desiderio di agire. È superbamente sterile. I libri che il mondo chiama immorali sono libri che mostrano al mondo la sua vergogna. Ecco tutto.
Gli umili fiori di campo appassiscono, ma tornano poi a fiorire; il prossimo giugno l'avorno sarà dorato come adesso; tra un mese questa clematide sarà coperta di stelle purpuree e di anno in anno la verde notte delle sue foglie racchiuderà quelle stelle di porpora. Ma la nostra gioventù non torna mai indietro, il palpito di gioia che batte in noi a vent'anni si fa torbido, si indeboliscono le nostre membra, i sensi si corrompono. E noi degeneriamo in ripugnanti fantocci ossessionati dal ricordo di passioni di cui avemmo troppa paura e di tentazioni squisite a cui non osammo abbandonarci. Gioventù! Gioventù! Nulla vi è al mondo che valga la gioventù.