Come un seme ogni stella contiene in sé la possibilità della vita. So che sto rivolgendo lo sguardo al passato quando vedo una stella, che sto scorgendo l'universo com'era chissà quanti anni fa. E provo il desiderio di poter vedere il mio passato, la vita della mamma. La vita di mio padre. Perché anche la mia vita possa avere un contesto in cui collocarsi.
- Quando finisce la notte? Con l'inizio dell'alba? Quando chiude il locale o quando se ne vanno tutti? - Finisce quando decidi che è finita - dice lei - Quando decidi che è giorno. Il resto è soltanto questione di dove si trova il sole in cielo, e non ha niente a che fare con noi.
"Un bel regalo riciclato", mi disse serio. Mi prese il polso sinistro e sfiorò per un attimo il braccialetto d'argento. Poi mi restituì il braccio. Lo osservai con attenzione. Dalla parte opposta della catena rispetto al lupo adesso era appeso un cristallo a forma di cuore. Aveva un milione di sfaccettature, perciò brillava in maniera impressionante persino sotto la luce smorzata della lampada. Restai senza fiato. "Apparteneva a mia madre". E si strinse nelle spalle. "Ho ereditato diversi ciondoli come questo. Ne ho regalato uno a Esme e uno ad Alice. Insomma, è chiaro che non è un granché". Sorrisi mesta a questa sua ultima affermazione. "Ma mi rappresenta bene, credo", continuò. "È freddo e duro". Rise. "E, se esposto alla luce, irradia arcobaleni". "Dimentichi la similitudine più importante", sussurrai. "È bellissimo". "E il mio cuore è muto come lui", disse fra sé. "Anche quello ti appartiene".