Scritta da: Carmelo Crisafulli
La franchezza è una strada erta. Ma resta l'unica percorribile. Forse una grazia, forse una condanna.
Composta lunedì 21 settembre 2009
La franchezza è una strada erta. Ma resta l'unica percorribile. Forse una grazia, forse una condanna.
No, non dite di essere scoraggiati, di non volere più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere.
Chi non ha memoria, non ha futuro.
La storia insegna, ma non ha scolari.
La vita è come una bella donna, ma piena di difetti. Bisogna amarla tanto per sopportala e viverci insieme... altrimenti prima o poi ti stanchi...
Il mondo scorre veloce, ma le difficoltà ti fermano.
Si, parlo di te, povero pinocchio, di te che sei cosi dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche. Anch'io l'ho creduto una volta, e oggi ne porto le pene. Oggi (ma troppo tardi!) mi son dovuto persuadere che per mettere insieme onestamente pochi soldi, bisogna saperseli guadagnare o col lavoro delle proprie mani o coll'ingegno della propria testa.
Felicità! Ecco qualcosa che tutti desideriamo ma che pochi riescono a raggiunger. Da cosa è condizionata? Forse dall'età, dalla bellezza, dalla ricchezza, dalla salute, dalla cultura, dalla libertà di lavoro, dalla posizione sociale? La felicità è uno stato mentale che possiamo conseguire, basta volerlo. "La felicità non ha prezzo, non si può comprare. La felicità però si può imparare". Riusciamo ad essere felici nel momento in cui decidiamo di cambiare ciò che è possibile cambiare, quindi di gioire del bicchiere mezzo pieno anziché piangere sul bicchiere mezzo vuoto! La felicità non è un punto di arrivo ma scaturisce da un apprendimento del vivere bene dove occorre abituarsi ad accettarsi, amarsi senza condizioni, scegliere situazioni gratificanti, essere ottimisti, saper vedere il meglio delle cose, avere fiducia in se stessi, lasciare spazio alle proprie emozioni, imparare ad accettare i propri limiti, proteggersi dalle paure reali o immaginarie, dalle nostre e altrui denigrazioni... ma innanzitutto scegliere di vivere con gioia.
Si parla tanto di sviluppo sostenibile. Cominciamo anche ad avere un ritmo di vita sostenibile per noi e per chi ci vive intorno.
Il male peggiore dell'uomo è non riconoscere il peccato, non riconoscere il male. Una società senza Dio è una società senza luce.