Scritta da: Kay
Probabilmente non esiste nessuna intimità che possa competere con due sguardi che si incontrano con fermezza e decisone e che semplicemente rifiutano di lasciare la presa.
dal libro "La ragazza delle arance" di Jostein Gaarder
Probabilmente non esiste nessuna intimità che possa competere con due sguardi che si incontrano con fermezza e decisone e che semplicemente rifiutano di lasciare la presa.
Voglio tentare di stare con te. Voglio credere che è possibile, anche se non per ora, anche da lontano. Ho bisogno di aspettare qualcuno che non somigli a nessuno e tu sei questo.
Non è un vento, lo scirocco è una rabbia. Il cielo scompare, l'aria calda afferra la testa, non fa ragionare. Non bisogna fare figli quando c'è lo scirocco, non si devono prendere decisioni. Fa scoppiare gli incendi.
I baci non sono anticipo d'altre tenerezze, sono il punto più alto. Dalla loro sommità si può scendere nelle braccia, nella spinta dei fianchi, ma è trascinamento. Solo i baci sono buoni come le guance del pesce. Noi due avevamo l'esca sulle labbra, abboccavamo insieme.
Più della libertà ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare sé stesse attraverso altre due e si confondono per appartenersi.
Gli era capitato l'amore e di notte si abbracciavano forte. Non si impicciavano di amarsi mentre dormivo due metri più in là. Restare nel buio a sentire i colpi e i fiati commossi di due che si amanao, senza desiderio di avere il proprio turno, potevo pure, ma era più utile dar retta agli stantuffi del ciclostile anziché a quelli dell'amore altrui.
La creatura che mi passava davanti facendomi arrossire per la sua bellezza, aveva gli occhi pieni del suo mondo, non poteva vedermi. Io spalancavo i miei su di lei, sulle finestre che riflettevano il rosso della sera e mi facevo trasportare dalla felice vertigine del bambino che sogna di essere invisibile.
Molto del destino di ciascuno dipende da una domanda, una richiesta che un giorno qualcuno, una persona cara o uno sconosciuto, rivolge: d'improvviso uno riconosce di aspettare da tempo quella interrogazione, forse anche banale ma che in lui risuona come un annuncio, e sa che proverà a rispondere ad essa con tutta la vita.
La prudenza cominciava da dove si poggiavano i piedi e proseguiva fin dove si posavano gli occhi. Era meglio non vedere tutte le cose della strada.
Si cresce tacendo, chiudendo gli occhi ogni tanto, si cresce sentendo d'improvviso molta distanza da tutte le persone.