I sogni non si misurano dalla loro lunghezza temporale, né dalla loro capacità di sconfinare nella realtà. Il piccolo sogno, purché intenso e senza l'incubo del precipizio, regala sempre un'utopia che può fare compagnia.
C'è un'onda in ciascuno di noi che chiamiamo amore, in continua ricerca di una riva a cui approdare e annullarsi nella sabbia dell'accoglienza. Ma non tutte le rive hanno la sabbia. Scogli oscuri e senza anima formano una barriera e respingono ogni alito d'amore.
Anche tu hai il tuo deserto. L'acqua del deserto scorre nelle tue vene. Non cercarla altrove. Resta qui e fammi compagnia. L'uomo ha bisogno della voce che non sia quella del vento, del frastuono e dell'illusione. Una voce vera. Una voce calda che penetri il cuore.
Il vincolo segreto che lega la terra e la vigna è l'amore del vignaiolo. La vigna è la mia amante e lei mi avverte come il suo amante. Si dice che le amanti sono gioie e dolori. Anche per la vigna è così. È gelosa la vigna. Se la trascuri non ti guarda in faccia, diventa acida, ti odia.
Il vissuto è nel segno del passato e reclama la sua presenza nel presente. A volte ci perseguita. Dobbiamo affrontarlo a viso aperto squarciando l'ombra che è in noi. Incontrarlo senza rimpianti. Recuperare il passato al presente in un amalgama che ci consenta la contemplazione dell'essenziale.
Siamo prigionieri di noi stessi. C'è una parte di noi, del nostro vissuto, che abbiamo dimenticato e non ha mai lasciato di accompagnarci. Vive con noi. È una brace sotto cenere che condiziona la nostra esistenza perché non si rassegna di rimanere nell'ombra della nostra vita.
Le lettere d'amore, una volta, appartenevano ai giovani cuori innamorati. Ora non appartengono a nessuno. I giovani rincorrono frasi cifrate, a volte senza senso. A me la voglia di scriverla è venuta e non so perché e per chi. Un'immagine invade la mente. Magari scriverla per affidarla al vento.