Scritta da: Carolina Cortiello
in Frasi & Aforismi (Amore)
Ci sfioriamo con il pensiero, mentre contiamo gli anelli delle grate di un quotidiano che separa ma non unisce.
Composta lunedì 7 ottobre 2013
Ci sfioriamo con il pensiero, mentre contiamo gli anelli delle grate di un quotidiano che separa ma non unisce.
Io non sono mai stata brava con le parole. Non sono mai stata brava a parlare con gli uomini. Sono brava a flirtare all'inizio, ad attirare l'attenzione senza fare o dire grandi cose. Sono brava dopo, quando ho un rapporto consolidato e posso essere libera di esprimermi con gli abbracci, con baci dolci. È difficile farmi conoscere, sono una persona che non sa comunicare, che ha un mondo così contorto dentro e che fatica a tirarlo fuori. Per questo motivo, forse, ho cercato uomini logorroici, egocentrici, un po' spacconi, affinché riempissero di sé quei momenti di silenzio lunghissimi. Poi però finiva sempre che con il loro ego riempivano tutto, anche me.
Ognuno è dentro il proprio dolore, la sua storia, i suoi giorni di pioggia e di sole. Ognuno si passa le dita sulle proprie ferite, ricordando quanto sia stato faticoso rimettersi in piedi sanguinando. Ognuno ha i propri fantasmi, i propri sogni infranti, i propri desideri inespressi. Questa consapevolezza può portarci alla comprensione che la vita degli altri, per giudicarla, bisognerebbe viverla e non guardarla soltanto.
L'amore dovrebbe migliorarle le persone, non cambiarle.
Con l'espressione "avere un cuor di ciliegia" intendo che se vuoi, puoi donare la parte tenera agli altri, rimanendone privo per un po' forse, mentre il nòcciolo duro dentro di te, ti serve per sopravvivere e rifiorire. In seguito, poter donare ancora.
Ho timore della primavera che si avvicina, perché mi ha sempre fregato. Ha portato sempre sorrisi che sembravano sinceri, il sole negli occhi e ripararsi all'ombra di un abbraccio. Le illusioni, in questa stagione, sbocciano agevolmente.
L'urlo più forte che arriva all'orecchio del tuo cuore è quello taciuto.
Ognuno è il fantasma di qualcuno. Ed è l'assenza che si fa presenza, certe volte, nella realtà immaginaria e parallela di una diversa scelta; di un ciò che poteva essere e non è stato. Si fa spazio lì, tra le pieghe della coscienza, sottovoce, sussurrando, di notte.