Scritta da: kicp3
in Frasi & Aforismi (Amore)
Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de' giorni che ora passavano inutilmente per la felicità.
dal libro "Il piacere" di Gabriele D'Annunzio
Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de' giorni che ora passavano inutilmente per la felicità.
Egli aveva in sé i germi di tutte le infezioni. Corrompendosi, corrompeva.
La Morte è qui, e la Morte è là; da per tutto la Morte è all'opera; intorno a noi, in noi, sopra di noi, sotto di noi è la Morte; e noi non siamo che Morte.
...
Da prima muoiono i nostri piaceri, e quindi le nostre speranze, e quindi i nostri timori; e quando tutto ciò è morto, la polvere chiama la polvere e noi anche moriamo.
Credete voi che ci sia più nobiltà d'animo e di arte ad immaginare in una sola unica donna tutto l'Eterno feminino, oppure che un uomo di spiriti sottili ed intensi debba percorrere tutte le labbra che passano, come le note d'un clavicembalo, finché trovi l'Ut gaudioso?
Inoltre, ci sono in ogni società alcuni curiosi che fan professione di scoprire e che vanno su le vestigia degli amori altrui con non minor perseveranza de'segugi in caccia di selvaggina.
Avviene di ricordarsi con più fervore del passato quando il presente acquista un importanza maggiore.
Ecco ch'ero diventato il ragazzetto timido che tenta di toccar la mano dell'amata magari senza ch'essa se ne avveda, e poi adora quella parte del proprio corpo ch'ebbe l'onore di simile contatto.