Scritta da: GRANDI SPERANZE
L'essere umano crede come respira, per sopravvivere.
dal libro "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafón
L'essere umano crede come respira, per sopravvivere.
Allora seppi che avrei dedicato ogni minuto che ci restava da passare insieme a renderla felice, a riparare al male che le avevo fatto e a restituirle ciò che non avevo mai saputo darle.
Il signor Sempere credeva che Dio vivesse un po', o molto, nei libri e per questo dedicò la propria vita a condividerli, a proteggerli e ad assicurarsi che le loro pagine, come i nostri ricordi e i nostri desideri, non andassero mai perdute, perché credeva, e fece credere anche a me, che finché fosse rimasta una sola persona al mondo capace di leggerli e di viverli, sarebbe restato un frammento di Dio o di vita.
"Ha una brutta faccia." Sentenziò.
"Indigestione" Replicai.
"Di cosa?"
"Di realtà."
La poesia si scrive con le lacrime, i romanzi con il sangue e la storia con le bolle di sapone.
Col tempo, la solitudine ti si intrufola dentro e non se ne va più.
"Sai qual è il bello dei cuori infranti?" Domandò la bibliotecaria.
Scossi la testa.
"Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi."
Sempre mi versò un bicchiere di acqua di Vichy. "Tenga. Questa cura tutto, meno la stupidità, che è un'epidemia sempre più diffusa."
Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.
Forse per questo tutti lo prendevano per ateo, ma lui era un uomo di fede. Credeva nei suoi amici, nella verità delle cose e in qualcosa a cui non osava dare un nome e un volto perché diceva che per far questo c'eravamo noi preti. Il Signor Sempere credeva che tutti facciamo parte di qualcosa, e che, lasciando questo mondo, i nostri ricordi e i nostri desideri non vanno perduti, ma diventano i ricordi e i desideri di chi prende il nostro posto. Non sapeva se avevamo creato Dio a nostra immagine e somiglianza, o se lui aveva creato noi senza sapere bene quello che faceva. Credeva che Dio, o chiunque ci abbia messo qui, vive in ciascuna delle nostre azioni, in ciascuna delle nostre parole, e si manifesta in tutto ciò che ci fa essere qualcosa di più che semplici statue di fango...