Scritta da: Dario Pautasso
Se basti a te stesso, basti a tutto, se stai bene da solo, stai bene con chiunque.
Composta martedì 25 febbraio 2014
Se basti a te stesso, basti a tutto, se stai bene da solo, stai bene con chiunque.
La religione è quello strano sentimento secondo cui se a una cosa (qualsiasi essa sia) credono in tanti, allora è conveniente che ci creda anche tu, senza porre obiezioni di alcun tipo, perché il dubbio è fastidioso.
C'è più spesso assenza di ragione in un amore sincero che assenza di logica nella follia.
Gli animali sono pressoché perfetti nella loro inconsapevolezza. L'uomo, invece, che vanta consapevolezza sta distruggendo tutto. È spesso deluso, triste, incoerente. E l'intelligenza? I primi della classe creano le basi del dispotismo, ogni progresso scientifico procura un regresso umano e civile dieci volte maggiore. Io, sinceramente, faccio fatica a capirci ancora qualcosa. Non riesco a provare meraviglia per una persona perfettamente efficiente, ci deve essere un tarlo di imperfezione perché l'uomo mi stupisca ancora piacevolmente.
Alla verità ci si avvicina nella sofferenza: essa appare luminosa è rivelatrice nella disperazione; ma è necessario essere calmi e scevri d'ogni eccessiva emozione per cercare di comprenderla.
Non esiste sofferenza più grande di quella che non sai descrivere.
È sorprendente come spesso i timidi, e più genericamente gli introversi, vengano definiti altezzosi e superficiali, quando è in loro, inespresso e forzatamente segreto, il massimo grado di sensibilità.
Se sei pronto ad ammettere di essere triste, non sei più così triste.
Siamo l'immagine allo specchio della gente che odiamo. Nell'indifferenza regna il rigetto, il rifiuto. Ma non nell'odio. L'odio è l'espressione alternativa di un'attrazione irresistibile che per qualche motivo sconosciuto siamo costretti a rinnegare.
La tristezza ci informa e ci chiede di riposare e riflettere, mentre la società ci impone di continuare a tutti i costi. Così insistiamo fino a crollare. Ben presto quello che era un sentimento informativo ed adattativo diventa l'angoscia esistenziale della colpevolezza. E nulla sarà mai più come prima.