Scritta da: Denise Moscuzza
Ho in mente piazze vuote e sedie fredde lasciate ad aspettare, confidano nel ritorno, sognano l'estate.
Composta domenica 7 marzo 2021
Ho in mente piazze vuote e sedie fredde lasciate ad aspettare, confidano nel ritorno, sognano l'estate.
Il desiderio è l'incantesimo che ci tiene accesi. È la complessa macchina che ci tiene in vita. Il desiderio nasce dall'amore, e non necessariamente quello tra le persone. S'intende pure l'amore per se stessi, l'amore per i propri progetti, per gli ideali. È un velo che ricopre e abbraccia ogni cosa, e senza di esso... nulla ha senso.
Servono anni - a volte una vita intera - per accendere un animo, ma basta un istante per spegnerlo.
Il più importante indice di virilità è praticare l'arte della sincerità.
Quando corro slego il collare ai pensieri. Ad ogni passo un battito. I pensieri mi ricorrono e forse la mia corsa in fondo è una fuga. Una fuga che ha il sapore di evasione, di viaggio e di libertà.
L'amicizia è un comodo film in dvd guardato sul divano. Quando due persone imboccano altre strade e si perdono, non accade davvero. Lasciano semplicemente tutto in pausa, il tempo si ferma, l'attimo si congela. E quando le strade si incontrano di nuovo, per caso o con impegno attivo, si riprende esattamente dall'ultima volta. E avrai la sensazione di essere tornato alla tua infanzia, ai tuoi nostalgici ricordi, in un batter d'occhio. I legami tra le anime hanno una memoria sorprendente e infinita.
Siamo anime deluse. È così, chi più chi meno. Anzi, più vivi più la vita ti corrode. Siamo come le fiaccole che brillano e bruciano per capodanno. Ci consumiamo. Affrontiamo la vita misurandola con la nostre delusioni. Ci conviviamo e poi ne aggiungiamo sempre una alla volta fino ad esaurire lo spazio nel contenitore. Il più abile cerca di gestire il contenuto mantenendo un certo equilibrio affinché possa raggiungere l'orlo il più tardi possibile. I più maldestri fanno traboccare il vaso quasi subito.
Misurarsi con le proprie paure come fossero un metro e trovarsi ogni volta nel tempo più grandi e più forti.
Fatto.
"Esperienza" è quasi sempre sinonimo di "corazza". Questo ovviamente assume una valenza tanto positiva quanto negativa. Ma ogni cosa nella nostra esistenza ha le sue due facce. La corazza rende forti, ci prepara con discreto anticipo a riceve i colpi o addirittura ci spinge a trovare in tempo la traiettoria per evitare che quell'imprevisto o problema si verifichi. Ma sfuggire la probabilità che qualcosa accada implica anche evitare fin dal principio di fare alcune scelte. Può manifestarsi sotto forma di una specie di preclusione a priori. Ma ritengo sia normale. Il "lanciarsi in ogni esperienza impulsivamente" il più delle volte è riconducibile proprio all'inesperienza.