Scritta da: ines sansone
Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all'esterno se si coltivano nel proprio animo la collera o l'odio.
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Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all'esterno se si coltivano nel proprio animo la collera o l'odio.
Forse la vita alle volte ti gira in un modo che non c'è proprio più niente da dire.
Passarono ore, seduti uno accanto all'altro, a parlare e a tacere.
Come per singolare precetto, ovunque andasse, quell'uomo andava in una solitudine incondizionata, e perfetta.
Per mille volte cercò gli occhi di lei, e per mille volte lei trovò i suoi.
Qualcuno diceva: ha qualcosa addosso, come una specie di infelicità.
La mente ti mente improvvisamente e le strade che c'erano ieri non sono più niente.
Perché c'era qualcosa, tra quei due, qualcosa che in verità doveva essere un segreto, o qualcosa di simile.
Così era difficile capire ciò che si dicevano e come vivevano, e com'erano.
Ci si sarebbe potuti sfarinare il cervello a cercar di dare un senso a certi loro gesti. E ci si poteva chiedere perché per anni e anni. L'unica cosa che spesso risultava evidente, anzi quasi sempre, e forse sempre, l'unica cosa era che in quel che facevano e in quello che erano c'era qualcosa - per così dire - di bello.
Come sarebbe bello dire "per caso"? Tu credi che ci sia davvero qualcosa che succede "per caso"?
La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso il destino, quando, d'un tratto, esplode.