Scritta da: Luca Englaro
in Frasi & Aforismi (Libri)
Scrivo come posso, quando posso, dove posso. Scrivo in fretta e furia, come ho sempre vissuto.
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Scrivo come posso, quando posso, dove posso. Scrivo in fretta e furia, come ho sempre vissuto.
La gente precipita, è questo che ho visto.
Molte persone si gettano in un burrone.
È quel precipizio che distingue i vivi.
Essi si gettano perché non si sono mai aggrappati.
Hanno sempre scelto di non avere appigli,
riscalano il dirupo dopo il salto nel vuoto perché arrampicandosi
conquistano sé stessi e con questo si sentono bagnati,
bagnati di vita.
È ciò che fai di quel precipizio che fa di te uno scalatore,
ed è in ciò che scegli come appiglio
che sta la tua miglior arrampicata.
Quando qualcuno arriva a te,
lo fa con un gran rumore sul lato del cuore.
Non può giungere più silenzioso perché deve irrompere,
ma, il vero segreto è che quando una persona ti tocca dentro
lo fa con tutto ciò che è, con i suoi pregi e con i suoi difetti,
con il suo sorriso e la sua complicità
e se riesce ad entrarti dentro
per quello che è,
quel gran fracasso diventa uno stridore così forte
da far gridare ogni fibra del tuo essere.
Non sono soltanto i coltelli che ti trapassano.
Ci sono lame che di affilato non hanno nulla ma feriscono ugualmente.
E se non lasciano graffi visibili sulla pelle, ti segnano.
Sono gli scossoni lungo il cammino che dentro franano.
Sono gli smottamenti che lasciano le crepe nelle parti di te più nascoste.
Ogni tanto puoi sentirli. Ogni tanto vanno ancora alla deriva,
quei pezzi di te.
C'è chi non ha né un'anima né un cuore e vive nella cruda durezza della propria pelle...
Tutto passa ma l'amore resta, resta l'amore disonesto, quello disperso, resta l'amore infinito, quello sentito.
Restano gli incontri sotto la luna, restano lacrime di gioia sopra le mani, restano gli occhi d'amore nei tuoi colori, restano lasagne buone in un giorno al mare e resta l'albero antico cresciuto con le nostre radici... resta il profumo di un giglio selvatico colto in un luogo sacro e incantato nella luce della luna... resta una coltre di rugiada su una stella mai esplosa.
Prima o poi uscirà il sole dei giorni migliori, sarà caldo nell'inverno dell'amore, perché tutto passa ma l'amore resta, resta lontano nei nostri pensieri, resta nei passi sulla sabbia bagnata, con i suoi cani randagi a cancellarne le orme, resta per sempre il desiderio, perché tutto passa e tutto resta, solo nella favola dell'amore.
Ti lasciavi andare. Ti consegnavi a un destino che nessuno ti aveva confermato. E lo facevi da sola. Come non volessi ricordare che, qualunque fosse stato il cammino, qualunque la meta, io ci dovevo essere.
Ridiamo come le montagne non appena gli voltiamo le spalle, ogni volta che sono sicure che nessuno le veda. Come il mare che si ostinano a chiamare furioso mentre le tempeste non sono che i suoi sghignazzi. Come le nuvole che se piangono pioggia è solo per il gran ridere. Come il vento che non fa che sganasciarsi e soffia soltanto perché deve riposare il respiro. Ridiamo come il cielo che deve avere tutti i motivi per ridere di noi ma anche con noi. Ridiamo come non potranno mai fare gli animali che non sanno cosa si perdono. Ridiamo come solo i più fortunati riescono a fare. Ridiamo di cuore.
Ti sento dentro tutte le canzoni, in un posto dentro che so io ti sento... [...] al punto che disturbi, al punto che è gia tardi, rimani quanto vuoi.