Scritta da: Elisabetta Barbara De Sanctis
Pensieri. Ricordi. Malinconia leggera leggera, come un velo impalpabile e parole troppo fragili, parole che oggi si smorzano in gola.
Composta lunedì 10 febbraio 2014
Pensieri. Ricordi. Malinconia leggera leggera, come un velo impalpabile e parole troppo fragili, parole che oggi si smorzano in gola.
Lo porto addosso l'azzurro, come una seconda pelle.
Mi chiede "quanto sei felice?" "Nove" - Rispondo. "Perché nove?" "Non di meno perché ho imparato a vedere motivi di felicità ovunque; non di più, perché lascio sempre una porta aperta a ciò che deve arrivare".
Certo che serve, il tempo. Serve a spargerti, come la sabbia nel vento.
Forse sono attaccate con la cera anche le mie ali, ma non chiedetemi di non volare.
Che c'è? C'è che sono fatta d'amore, al di là di questo semplice cuore.
Siamo fragili cristalli, possiamo romperci da un momento all'altro. Ma è così bello quando ci attraversa il sole.
Quando tutto mi parla, posso solo tacere e ascoltare. Oggi il vento ha la sua storia da raccontare.
Sono fatta così, i piedi per terra e la testa sempre un po' per aria, distratta, persa dietro ad un sogno. Vivo di emozioni. I pensieri io li respiro, a pieni polmoni. A volte aprono una breccia nel mio essere e allora li lascio scorrere. Voglio che vivano, che mi raccontino, voglio sentire il loro cuore che batte. Perché un pensiero è la creatura di un'anima e quando mi penetra sottopelle una scheggia di quell'anima mi appartiene.
E saremo un'unica cosa, carne nella carne, anima nell'anima. E sarà sesso o sarà amore. O saremo semplicemente noi, oltre ogni definizione, al di là di ogni umana comprensione, senza alcuna certezza. Solo quell'attimo. Da creare. Da vivere.