Scritta da: dangerousstar
Pensava a quelle scopate. Forse a una in particolare. Ce n'è sempre una che viene meglio e non sai perché. Lo sai solo dopo. Quando ci ripensi.
dal libro "Nessuno si salva da solo" di Margaret Mazzantini
Pensava a quelle scopate. Forse a una in particolare. Ce n'è sempre una che viene meglio e non sai perché. Lo sai solo dopo. Quando ci ripensi.
È inutile indagare le occasioni mancate. Non sai mai se ti sei salvato dalla morte, o ti sei perso la vera vita.
Quelli che sognano li riconosci, hanno negli occhi un velo di tristezza. Hanno la malinconia addormentata agli angoli della bocca, hanno l'aria di chi cerca ma non trova. Sognare è faticoso, sognare non è da tutti. È per le persone coraggiose, sognare. Come il mare e l'amore.
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare. Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive... Quelle come me donano l'anima, perché un'anima da sola, è come una goccia d'acqua nel deserto.
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Non ho mai capito come faccia a ridere in quel modo, ma penso che sia perché ha pianto molto.
La nostra logica è piena di contraddizioni. Appena affermi qualcosa, ne vedi il contrario. E magari ti accorgi che il contrario è valido tanto quanto ciò che affermavi.
Povera cara: hai scoperto che pensare significa soffrire, che essere intelligenti significa essere infelici. Peccato che ti sia sfuggito un terzo punto fondamentale: il dolore è il sale della vita e senza di esso non saremmo umani.
Ma con te non mi comporto in modo logico: solo in modo follemente logico. E non voglio nemmeno aspettare, perché il tempo con te è diverso. È circolare, e ogni momento si trova esattamente alla stessa distanza dal centro.
Non hai più tempo per decidere se percorrere o no la strada che ti trovi davanti.
Devi buttarti, proprio adesso, è la strada stessa a chiedertelo.
Ascolta la pianta dei tuoi piedi che calpesta il terreno piuttosto che i castelli in aria creati dalla mente. Agendo con consapevolezza ti espandi.