Scritta da: Luana D'Onghia
Se devi sbagliare, tanto vale che tu lo faccia alla grande: seguendo il tuo cuore, non tradendo la tua natura. Perché la peggior solitudine è la consapevolezza di non poter contare su se stessi.
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Se devi sbagliare, tanto vale che tu lo faccia alla grande: seguendo il tuo cuore, non tradendo la tua natura. Perché la peggior solitudine è la consapevolezza di non poter contare su se stessi.
Ora tu mi guardi come se fossi un assassino ma quello che sta morendo sono io.
Ciò che ai miei occhi è giusti ai tuoi può apparire sbagliato, ma in fondo sappiamo davvero cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chi può definire tutto con certezza se nessuno di noi sa davvero cosa sia giusto fare o no?
Spesso la "stranezza" di una persona risiede solo negli occhi di chi la guarda.
È più facile mostrarsi simili agli altri che uguali a sé stessi.
La volontà di cambiamento nasce ancor prima del cambiamento, sarebbe da stolti ritrovarsi a dover porre in atto il cambiamento senza aver fatto i conti con la nostra volontà.
Io sono per chi resta.
Non sono per chi va via, e poi con gesti eclatanti torna e cerca di riempire il vuoto che egli stesso ha causato; le ferite restano, e non riesco a non badarci.
Il modo migliore per dimostrare il bene ad una persona è restare.
Ma come si fa ad amare il giorno prima e ferire il giorno dopo?
La rovina non sta nell'errore che commetti, ma nella scusa con cui cerchi di nasconderlo.
La malinconia è come una spina nel cuore che fa urlare all'anima ciò che il cuore cela.