Scritta da: Nicole Stocchi
in Frasi & Aforismi (Libri)
La fissai con la faccia di chi ha appena perso un treno.
Per due giorni avevo nutrito un'illusione e adesso il mondo mi crollava addosso.
dal libro "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafón
La fissai con la faccia di chi ha appena perso un treno.
Per due giorni avevo nutrito un'illusione e adesso il mondo mi crollava addosso.
Per rendere sopportabile la realtà, siamo costretti a coltivare in noi qualche pazzia.
Quando vivi intensamente, capisci presto che la cosa più facile, più normale, è il fallimento. Però solo dai fallimenti ricavi una lezione. La nostra generazione è segnata dai fallimenti. Eppure si potrebbe dire che procede di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria finale.
Il sogno si concretizzerà il giorno in cui sapremo dove sono coloro di cui sentiamo la mancanza, perché scoprendolo la nostra memoria non avrà più aperte le ferite dell'incertezza, il balsamo della giustizia s'incaricherà di chiuderle e potremo continuare a sognare, perché solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo ad essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo.
Ognuno ha nella memoria un album privato di ricordi felici di quei giorni in cui abbiamo dato tutto, e ci sembrava di dare molto poco.
Non è una inezia accettare che la menzogna e l'imbroglio ci vengano presentati come unica forma di governo: la democrazia è imperfetta, ed è bene sapere che solo la nostra decisione può migliorarla.
Viaggiare è un modo di vivere con intensità, una medicina per lo spirito, una ricerca di comprensione e complicità.
Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali...Commenta
... Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.
La libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla.
La stanchezza nelle gambe mi fece capire che camminavo da varie ore in una qualche direzione, ma senza un itinerario ben definito, o forse sì, ne avevo uno, casuale, che sebbene non mi portasse da nessuna parte mi allontanava sempre di più dai miei pensieri.