Scritta da: Fragolosa67
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Per capire l'universo che c'è in noi dobbiamo semplicemente guardarci intorno. Anche la morte di una stella ci racconta il destino del tutto.
Composta domenica 28 dicembre 2014
Per capire l'universo che c'è in noi dobbiamo semplicemente guardarci intorno. Anche la morte di una stella ci racconta il destino del tutto.
La compassione è il credo principe del buddismo.
L'uomo che è formato da due forme, si trova in un corpo grande soggetto dal tempo a morte e vita. L'altra parte di lui che si raggiunge con la contemplazione del creato è l'essenza vera di noi. Lo spirito. Il Buddha credeva che ogni uomo per essere saggio deve conoscere il disagio. Lo deve sapere elaborare ed elaborandolo deve avere l'idea del male. In ultimo il quarto stadio è la serenità dell'anima che ha raggiunto la sua pace rendendoci conto che tutto non ci appartiene. Noi siamo di passaggio in un contesto che nasce e muore ogni volta fino a quando anche noi ne facciamo parte, perché la vita ha il suo ciclo infinito. Il male che si riconosce immediatamente con la consapevolezza è l'intolleranza. Per questo a scuola i bambini buddisti imparano come dottrina le regole della consapevolezza delle proprie azioni e soprattutto la tolleranza verso tutti. Un seme che quando germoglia da pace e allontana invidie, rancori e conflitti.
Buddha era un principe. Un uomo di pensiero, non un Dio, e non voleva che la sua filosofia diventasse religione, ma che ogni cultura e religione si appropriassero della conoscenza, della consapevolezza e della tolleranza per costruire un mondo più giusto.
La contemplazione e la concentrazione sono un esercizio spirituale per trovare il nostro spirito. Una preghiera che ci ricongiunge all'altissimo creatore di tutto. La serenità che otteniamo con questa pratica è il nirvana. Un esercizio di concentrazione è il mandala.
Non so perché c'è quel filo sottile che ci lega. Quel qualcosa che non ci permette di dire basta da oggi. Forse è colpa dei suoi difetti che ho imparato a sopportare o per l'abitudine di svegliarmi la mattina cosciente che lui è lì, per me. Si trova in quell'angolo di cuore e non vuole andare via. Cosa è per me tutto questo? Poesia? Magia? Follia? Perché lo sento dentro e mi riempie l'esistenza dopo averla travolta? Uno così non può andare via. È per sempre. Ti ruba gli attimi più belli e se ne appropria. Ti appartiene ma lo lasceresti andare in giro per il mondo perché sai che il suo mondo è a casa. Nel tuo letto. Dentro i tuoi occhi. Nel suo furbo sorriso. In una parola, amore.
Finché esisteranno nel mondo due uomini, uno opprimerà l'altro e si ergerà ad essere superiore.
Un violino stonato suona stasera per me. Lo senti è lo stridire di crine increspate da anni di liti con te. Perché noi? Perché? Non ci abbiamo creduto! Non abbiamo voluto! Guardami ora e ascolta con me queste note che suonano quanto mi hai incatenato sono l'amore che come un cavallo corre lontano da qui! Un violino, solo un violino per dirti che sei la fine e il principio di un sogno proibito e le note impazziscono perché non ci sei. Perché? Amore perché? Prendimi, lasciami ma non te ne andare. Mi fai soffocare senza di te. Il tuo respiro echeggia nell'aria è questo vulcano che esplode per te. Amami un solo momento. Ti prego un solo momento. Poi te ne vai. Amore del mai.
Il più furbo è morto stolto.