Ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente.
Composta venerdì 24 dicembre 2010
Ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente.
Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa.
Il bello della musica è che quando ti colpisce non provi dolore.
Perché l'amore è soltanto così. Se è un po' meno di troppo già non basta.
Non si può diffondere una fragranza che non si possiede e c'è differenza fra un profumo e un odore. Un profumo è in vendita per tutti, un odore è il prezzo che dai all'amore. Unico.
Hai convinto la mia anima a posare nuda per te, come un sortilegio consapevole, senza vergogna, tanto da baciare il quadro che non hai mai dipinto.
Io ce l'ho appeso dentro. È incompiuto ma ti sorride.
E non è vero che l'amore non può avere dubbi, che non può cadere e ferirsi le ginocchia. L'amore può anche sbucciarsi, screpolarsi la pelle. Perché l'amore vive di sostanza propria e come tutto quel che è vivo può soffrire il momento. Ma sa rialzarsi, ricrearsi e rigenerarsi più forte di prima.
La perfezione non è perfetta, è solo ciò che ti sta bene addosso, che ti rimetteresti e che risceglieresti ancora. Fino ad allora è perfezione. L'amore perfetto non è dove tutto va bene, è dove non manca nulla.
Ci sono persone che non hanno il nostro stesso modo di amare, persone a cui il nostro amore sembra troppo o troppo poco. Così i rapporti vanno in corto circuito: troppa elettricità manda in tilt il quadro emozionale e ricevere poca energia spegne l'anima, guastando ogni entusiasmo di luce. Perché si può essere in molto anche molto diversi ma per capirsi i watt del cuore devono essere inevitabilmente gli stessi.
Non siamo fatti per stare da soli ma nemmeno per stare con chiunque.