Scritta da: Franco Mastroianni
in Frasi & Aforismi (Natura)
Mi vesto di pioggia
per giungere a te
mio splendido fiore
ti nutro d'amore
trasformandomi
in gocce
a
forma di cuore.
Composta lunedì 16 novembre 2009
Mi vesto di pioggia
per giungere a te
mio splendido fiore
ti nutro d'amore
trasformandomi
in gocce
a
forma di cuore.
Trovo il tuo sguardo dentro nuvole di vento,
trovo il tuo sguardo e non provo alcun rimpianto.
Vorrei trovar me stesso e volare insieme a te... nel vento.
Dovendo molte volte far conti con il passato
di ciò che mi è riuscito
di quello che ho perduto perché non apprezzato
Mi sto accorgendo piano di esser nel momento giusto
difficile capir come è la vita
ma assaporarne tutto il gusto
Tenerla stretta tra le mani
e vivere tutto intensamente
oggi non domani
Fare di tutto ciò che mi circonda
un'espansione unica come fiume quando esonda
Sapendo che la vita prima o poi deve finire
sto preparando l'abito
che nella nuova andrò a vestire.
Corriam veloce cercando di non perdere occasione
ore contate dolori nella digestione
Ben stretto al polso colui che ci comanda
tetro riflesso di lancette che indicano landa
Energico e ritmato il ticchettio di sveglie
l'incubo del risveglio come sbattere di teglie
L'inutile rincorsa che ci sfugge dalle dita
inutile perché abbiam più tempo che vita.
Fredde son le parole usate per troncar le relazioni,
vocaboli impazziti soffrono nel turbinio delle espressioni.
Gli apostrofi le virgole e gli accenti cercano riparo
fuggendo via da questo modo di parlar per loro ignaro.
Parentesi sorelle riparan le parole spaventate dal
finale amaro.
Pareti stanche d'assorbir tragedie rilasciano
parole dette al buio sussurrate piano,
Frasi d'amore nel cassetto ricordano un... Ti amo.
È una mattina fresca ancor primaverile
le ragnatele al vento si lasciano cullare
muovendone le file
Senza poter fermarli non puoi tenerli a bada
rimbalzano assonnati i primi suoni nella strada
Un cane che sbadiglia un gatto che si stira
e intanto il sole si prepara a prendere la mira
Aprendo le finestre mi coglie il primo raggio
che dentro casa arriva
mi avvolge il suo calore
lo sento sulla pelle lo tocco con le dita
è nato un nuovo giorno e oggi è ancora vita.
Stravolte da informatico progresso
esterrefatte sono le frasi
che non trovano più accesso
Malinconici punti interrogativi
si chiedono perché questo recesso
Parole non più usate ingialliscono come la biada
Offese le lettere d'amore
si perdono nel vento della strada.
Lasciandomi cadere da una riva come un sasso
assorbo tutti i colpi di questa vita
adesso
Cercando amore le infinite sensazioni
che fan vibrare il corpo
e nascere emozioni
Al vento lasciar prender l'odio e l'ira
perdendoli nel cielo
dove il pensiero non arriva
Porto con me bagagli d'esperienze pieni
mentre continuo questa discesa senza freni
I miei bagagli ancora vuoti non so se riuscirò a riempire
Ma so di certo che arrivato in fondo
avrò bagagli nuovi
per un nuovo mondo.
Se fossi agente di polizia stradale, farei un verbale al tempo per invitarlo a rallentare.
Schiene ricurve ricamano di vita i campi nelle messi, volti segnati da profonde rughe assorbono i riflessi, ornano il capo i cappelli dalla larga falda giallo paglia, lucide falci incrociano i raggi del sole
che nel brillar si staglia.
Grano dorato ondeggia nell'attesa delle affilate lame, involucri sottili rivestono i piccoli chicchi impazienti di trasformarsi in pane.
Mietere il grano a mano, chissà se esiste ancora chi lo fà, entra nei campi il rombo del progresso spazzando via quei tempi là, ne sentono mancanza le grandi aie dove dopo fatica si faceva festa, tovaglie stese a sventolare è quello che ne resta.
Orfani attrezzi agricoli arredano i musei nel ricordar le gesta.