Ci sono cose che ti sfiorano e basta, altre che ti toccano ed altre ancora che ti entrano nella pelle riuscendo a mettere radici nell'anima. Un esempio inequivocabile? Il cielo, di sera, pullulante di stelle.
Il tramonto è una cosa strana, incommensurabile, per pochi; sancisce la conclusione della giornata, ma disegna linee di partenza per qualunque altrove. Ricopre d'ombra ed introspezione il mondo, ma illumina, scalda e spalanca l'anima.
Al mattino ricomincia il viaggio, si riprendono cose interrotte o iniziano nuove avventure; e se alcune partenze a volte sembrano più difficili, il prodigio è l'esserci, il sentire, il potersi confermare nelle proprie scelte o, con un po' di coraggio, il potersi reinventare.
Punta sulle potenzialità e scordati i limiti. Arriverai dove neppure sognavi di giungere.
Uno sciame di stelle in mezzo al cielo, uno stormo di desideri in mezzo al cuore; stanotte non c'è bisogno di dormire, stanotte i sogni hanno gli occhi aperti.
Perdo l'anima continuamente, ma abbiamo trovato un accordo. Ogni volta che ci si perde ci si ritrova lì, sotto una pioggia di foglie in mezzo all'autunno.
L'estate è quasi sempre un tramonto sul mare, con la brezza a vestirsi di granelli di sabbia, il cuore acceso come il sole che scende e l'orizzonte intento a raccontare una fiaba.
Impari a parlare per scoprire che, nei momenti più belli, parlare non serve; muto è uno sguardo che rivoluziona il destino, muto è un addio indesiderato, muta è la natura che si esibisce, muti ma vivi sono i più cari ricordi.
Forse è uno scambio il rapporto col mare; lascia conchiglie sulle spiagge dopo aver portato via inquietudini posate sul fondo dell'anima.
Scrivere è parlare a bocca chiusa, ma con l'anima spalancata.