Scritta da: Gaia Moschetti
Se vedi la rabbia trapelare dai miei occhi, sarà il coraggio ad uscirne fuori.
Composta domenica 17 luglio 2016
Se vedi la rabbia trapelare dai miei occhi, sarà il coraggio ad uscirne fuori.
Guardavo quegli occhi, quasi sembrava brillassero ma piano piano mi ci immergevo, in quell'azzurro quasi celestiale; guardavo i suoi capelli, la sua barba, castana a tratti bionda quasi bianca, come il tempo che passa. Erano uguali, troppo simili per non appartenersi, non come me, che non gli ero mai appartenuta. Mi svegliai, era solo un sogno, ma lui ormai era solo un ricordo passato.
Mi piacerebbe ricordarti. Tornerei in quel posto e mi piacerebbe immaginarti lì alla finestra, mentre guardiamo lo stesso punto: gli occhi. Mi piacerebbe che quel posto fosse nostro, solo nostro, senza ricordare che in realtà è incorniciato dal mondo.
Vivendo una sola volta non mi preoccupa il rimpianto di non averti mai avuto, ma di non aver provato a essere tua.
Per mari e per terre me ne andai, dopo venti anni tornai, il mio nome è Ulisse, ma già lo saprai.
Un uomo che fa ballare una donna, ha acceso la sua anima.
Solo quando la sofferenza tocca il punto più acuto, emerge la forza di lottare.
Alcuni uomini sono destinati ad amare, inifinitamente, altri ad essere amati, senza tregua. Ma se mai s'incroceranno l'uomo troverà serenità? Si, prima o poi, il destino ci concede un chance, basta coglierla al volo, facile no?
Puoi trovare quello che cerchi in chiunque ma nessuno ti darà quello sguardo e nessuno ti dirà quelle parole che ricevi solo da chi ti ama veramente e conosce ogni tuo piccolo difetto, amandolo.