Scritta da: Gianmarco
Lei non era bellissima, ma era come arte. E l'arte non deve essere bellissima, deve farti provare qualcosa.
Composta lunedì 23 maggio 2016
Lei non era bellissima, ma era come arte. E l'arte non deve essere bellissima, deve farti provare qualcosa.
Parlare di felicità è prendersi una grande responsabilità. Vuol dire essere soddisfatti di tutto ciò che si ha o, meglio ancora, aver ottenuto tutto ciò che nella vita si è desiderato. Bisogna, però, stare attenti a ciò che si afferma perché la differenza tra bugia e verità è sottile quanto un capello. Nessuno è mai completamente felice e a ognuno di noi manca sempre quel qualcosa, quel frammento per finire il puzzle.
Ci sono persone che hanno un solo posto da poter chiamare casa, poi ci sono altre che sono talmente fortunate da avere il mondo come rifugio.
Casa non è dove sei nato e vissuto per anni, ma dove ti senti libero e felice di dar vita ai sogni potendoli realizzare.
Mi hanno piantato dentro così tanti coltelli che quando mi regalano un fiore all'inizio non capisco neanche cos'è. Ci vuole tempo.
Quando spegnete il sorriso di una persona, poi ricordatevi di vergognarvi.
Una persona che si definisce sensibile dovrebbe, prima di tutto, stare attenta al proprio comportamento e alle proprie parole perché è inutile percepire i sentimenti di una persona se siamo stati proprio noi, che ci definivamo così empatici e sensibili, a procurare dolore.
Io non voglio più vivere solo per fare compagnia!
Il letto dei sognatori non è un normale giaciglio, le onde del mare fan da cuscino, una nave da materasso e infine un cielo trapunto di stelle è la più calda delle coperte.
È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.