Scritta da: Gianni Marcantoni
Credo che se io fossi un altro oggi sarebbe per me una giornata felice, perché la avvertirei senza pensarci.
dal libro "Il poeta è un fingitore" di Antonio Tabucchi
Credo che se io fossi un altro oggi sarebbe per me una giornata felice, perché la avvertirei senza pensarci.
Le mie sono riflessioni occasionali e superflue. Mi secca addirittura proporle. Ma esse non tolgono nulla al valore dell'uomo; né migliorano l'espressione del suo corpo. Ma in realtà niente altera niente, e ciò che diciamo o facciamo sfiora soltanto la cima dei monti nelle cui valli dormono le cose.
Tra i peggiori aspetti dell'infanzia vi è quello di dover subire le regole imposte dagli adulti, laddove esiste una società completamente fatta degradare dai medesimi.
Domani, o oggi stesso, è così importante? Non credo. È uguale, dopo aver compreso che invecchiare è solo vivere, che esistere è solo un termine.
Nulla è luce senza buio per distinguerla.
Quasi mai siamo davvero preparati al dolore della vita. E quasi mai il dolore ci abbandona, una volta che si annida.
Il proprio grado di violenza è generato dal proprio livello di ignoranza.
È passata un'altra ora, un'altra giornata sull'ombra della tua vita, che finisce sempre su ciò che viene perduto.
Ah, ogni molo è una nostalgia di pietra!