Scritta da: Giovanna Milluzzo
Schiava di ciò che sento, padrona delle mie paure, vittima delle circostanze paladina delle mia coscienza... umilmente io. Paradiso e inferno!
Composta lunedì 3 febbraio 2014
Schiava di ciò che sento, padrona delle mie paure, vittima delle circostanze paladina delle mia coscienza... umilmente io. Paradiso e inferno!
"Ormai ti conosco" che brutte parole è come se tu mi confinassi un un angusto spazio, come se mi rinchiudessi in uno squallido standard. No! Non mi conosci, non sai, nemmeno io mi conosco, perché come scrisse qualcuno... siamo uno nessuno e centomila! A seconda di cosa proviamo e di ciò che viviamo e io vivo!
Quando sei lontana dalla persona amata ti senti come quando sei in apnea, basta un suo abbraccio per tornare a respirare.
Un abbraccio, le coccole, sentirsi importanti, sentirsi unici, desiderati voluti e accettati; chiudere gli occhi e avere la consapevolezza che l'altro ti ama, che l'altro ti sta pensando, che non sa fare a meno di te. Cosa sono queste? Sono forse pretese da capricciosi o sono solo desideri di un cuore innamorato?
Un detto dice: occhio non vede cuore non duole, no no. Vedere aiuta, ti sveglia, ti da una scrollata e io ho visto.
A dare troppo si sbaglia perché l'altro si abitua al fatto che tu faccia per due.
Bisognerebbe ricostruire come in un puzzle le frasi che le persone ci dicono, unirle giorno per giorno e poi guardare quel quadro tutto insieme e da quello capire se ci meritano oppure no.
Non sprecate tempo in litigi e stupide ripicche perché quando sarete costretti a stare lontani rimpiangerete il tempo perduto.
E se sei triste evita certe canzoni, evita certe immagini, evita i luoghi che ti ricordano. Evita... evita.
Ci sono dolori che non hanno bisogno di parole, hanno solo bisogno di essere cullati da lunghi silenzi.