Scritta da: gdevil
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo, tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.
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Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo, tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.
L'uomo è pieno di contraddizioni: a casa sua esige di essere servito come in un albergo e, quand'è in albergo, si secca se tutto non è come a casa sua.
La religione consiste in una serie di cose che l'uomo medio pensa di credere e di cui desidererebbe essere certo.
L'uomo sarebbe soltanto un errore di Dio? Ma non sarà forse Dio che è soltanto un errore dell'uomo?
Per essere l'immacolato componente di un gregge, bisogna essere prima di tutto una pecora.
Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli; crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore.
Non vi è nulla che abbia maggiormente rilevanza, in qualsiasi circostanza, dell'intromissione di un terzo. Ho visto amici, fratelli, innamorati, coniugi i cui rapporti sono completamente cambiati, le cui condizioni si sono del tutto invertite a causa dell'intervento casuale o deliberato d'una terza persona.
Certamente la fede aiuta a vivere meglio, ma anche i soldi fanno lo stesso effetto, solo che non tutti li hanno.
Qualunque idea ci si faccia di se stessi, ci si figura sempre vedenti. Io credo che l'essere umano sogni solo per non smettere di vedere. E potrebbe anche darsi che la luce interiore fuoriesca un giorno da noi così da non averne bisogno d'altra.
Nel sogno sei autore e non sai come finirà.