Scritta da: Franco Galassi
Io e te, sdraiati su un letto qualunque, in un posto qualunque, uno sull'altro a viziarci.
Composta mercoledì 22 marzo 2017
Io e te, sdraiati su un letto qualunque, in un posto qualunque, uno sull'altro a viziarci.
Ho bisogno di vendetta come un uomo affaticato ha bisogno di un bagno.Commenta
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore.
Eccitano più della carne le parole, il desiderio di parole altrui è già erotismo.
Persino la stupidità inizia a vergognarsi dell'essere umano.
Era la nostra routine quotidiana: salvare le apparenze in un sottofondo di stridente antagonismo.
Mi parla di due navi che viaggiano sulla stessa rotta, parallele l'una all'altra: questo è quello che tutti chiamano amore.Commenta
Come può dirvi chiunque, non sono un tipo gradevole: non so nemmeno cosa vuol dire. Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita che fa schifo. Sono loro che mi interessano. Sono pieni di sorprese. Ho anche un debole per le donnacce, quelle che si ubriacano e bestemmiano, che hanno le calze molli e il trucco sbavato. Mi interessano di più i pervertiti che i santi. Mi rilasso con gli scoppiati perché anche io sono uno scoppiato. Non mi vanno le leggi, la morale, le religioni, le regole. Non mi va di essere plasmato dalla società.
Ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull'umanità, sul governo, sull'amministrazione municipale, su Moravia.
Credo che nulla sia per sempre.
Continuo a guardare oggetti che prima avevano un motivo di esistere e uno strano alone d'amore intorno, e che ora invece ricambiano il mio sguardo e mi fissano con un misto di tristezza, pietà, compassione e intrinseco dispiacere represso per la loro stessa esistenza, ormai teoricamente inutile.
E lo stesso identico sguardo lo ricevo anche dallo specchio del mio bagno, ogni mattina.