Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
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Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
Non è vero che godi, vuoi solo raccontare poi... non è vero che corri, cerchi di non inciampare... non è vero che ami, demandi ad altri la tua felicità... è vero che muori.
Da Giuda al Caravaggio a Giuseppe i messaggi più altisonanti al cristianesimo li han dati i più grandi peccatori.
Il benessere è creato dagli zeri.
Morirò col mio onore ancora trasparente.
La domanda non è "Dio c'è, Dio non c'è" questo divide. La domanda è "Hai cuore e amore da dare?".
Il "rispettabile pubblico" umanamente unanime è sempre indignato.
Sono un milione sul suolo nazionale gli assassini di quella che loro definiscono "selvaggina".
Quando la stagione venatoria è chiusa 150.000 dicono "pool" per trucidare bestiole attonite e smarrite liberate da una celletta.
Il "rispettabile pubblico s'indigna".
Sono 500.000 in Italia che conoscono luoghi preposti o praticano scommesse sul combattimento fra cani e sulle corse illecite d'auto e moto.
Il "rispettabile pubblico" s'indigna e accusa.
Decine di migliaia sono i pluri-ottantenni abbandonati in fatiscenti ospizi con prole che tranquillamente sereni vivono nella casa dei genitori.
Il "rispettabile pubblico" cade dalle nuvole e indignato stenta a credere.
Una persona su 7 ha un amico, un parente o se stesso ne ha fatto o fa uso di cocaina.
Il "rispettabile pubblico" indignato e stizzito minaccia rappresaglie.
"Smettila, rispettabile pubblico. Sei finto e ipocrita".
In un Paese nel quale Governo ed Opposizione han le stesse facce da circa 31 anni,
dove il volto nuovo è "Sceso in campo" nel settembre 1994,
il popolo non può che esser complice.
Questo mondo, questa cultura, questo sistema, non potrà più permettersi un Einstein né un Gesù.
Fossi Dio non mi crederei.