Scritta da: Giuseppe Sardo
in Frasi & Aforismi (Vita)
Le mie gambe ricordano i percorsi passati. La mia pancia vive il presente. La mia testa immagina il futuro. I ricordi mi frenano, il presente mi accende, il futuro mi spinge.
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Le mie gambe ricordano i percorsi passati. La mia pancia vive il presente. La mia testa immagina il futuro. I ricordi mi frenano, il presente mi accende, il futuro mi spinge.
Seneca, Nietzsche, o. Wilde, Pindaro, Eraclito ecc. I grandi pensatori hanno detto tutto. Ogni loro pensiero, ha fatto nascere un frutto. Ogni volta che ne sentite il bisogno, raccoglietene uno. Ogni Frutto del fecondo Albero della vita, Sazierà la vostra anima, Allevierà il vostro dolore, Amplificherà la vostra gioia.
L'orologio è il testimone del tempo. L'essenza del tempo, il sapore della vita si gusta quando sembra che le lancette sono ferme. Quando guardate l'orologio ed esclamate: il tempo è volato!... insieme è volata via anche una parte della vostra vita e della sua essenza.
Nella notte dei tempi, agli albori della vita, l'odio, la cattiveria, la gelosia, l'egoismo, sono stati i pilastri dell'evoluzione, i semi che hanno permesso alla vita di radicarsi sulla terra. Il sangue versato dall'azione dell'uomo è stato il primo carburante della vita. Questi semi erano funzionali e quindi contemplati e accettati da Dio.
A controbilanciare questi semi donateci dal Creatore, nell'animo umano sono stati piantati anche i semi dell'amore, del rispetto, della comprensione e della solidarietà.
Oggi che la vita non è più a rischio di estinzione, perché prevalgono i primi semi?
Mio Dio, forse non hai previsto che l'uomo è meno intelligente di quando tu intelligenza gli hai donato. Hai capito ben presto, e cosi all'indomani della notte dei tempi hai cercato di correggere il software della tua creatura. L'aggiornamento del software è avvenuto attraverso il dettato dei dieci comandamenti, ma nonostante ciò, nonostante oggi la vita è ben radicata sulla terra, l'uomo continua a versare sangue.
Il miglior libro che posso leggere, è un quaderno bianco.
La speranza mi indica una strada. La certezza un altra. Il dubbio un altra ancora. Inizio il mio cammino perché ognuna, anche se con tempi di percorrenza diversi, mi porterà alla meta.
Della vita prendo tutto. Quello che non mi serve oggi mi servirà domani.
Se non imparo a nuotare, affogherò nel mare di tristezza che ho dentro. Tutte le mappe mi dicono che all'orizzonte di ogni oceano, c'è sempre un approdo.
Ognuno di noi è genitore di due figli: Gioia e sua sorella Dolore. Come ogni buon padre di famiglia cerco di essere più comprensivo e paziente con chi mi da più problemi.
L'orgoglio è la maschera della debolezza.
Mi fermo un attimo. Sento il cuore battere, il respiro vivo: allora ce la posso fare.
La verità è un immagine riflessa della nostra coscienza.
Il più nobile dei sentimenti: Ogni essere umano, ha in se una parte sorgente (l'amore che sgorga, il desiderio di donarsi) ed una parte terra arida (la sete d'amore, il desiderio di ricevere). Mi piace pensare, immagino la vita come un quadro, una tela bianca che ci viene donata il giorno che apriamo per la prima volta gli occhi al mondo. Insieme alla tela, ci viene data una tavolozza piena di colori ed un pennello. Giorno dopo giorno, quella tela bianca, si arricchisce di colori (più o meno vivaci) che raccontano il nostro percorso vita. Giorno dopo giorno tracciamo nuove linee, creaiamo nuove sfumature. Alla fine dei nostri giorni, quel quadro racconta la nostra vita. Il dipinto della nostra vita che per quanto bello potrà essere, senza una cornice (... l'amore), non potrà mai essere definito un completo.
Viviamo in un epoca dove gli incontri e le nuove conoscenze (grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione - vedi facebook) sono all'ordine del giorno. Paradossalmente, queste opportunità, è come se ci distraessero, facendo spostare sempre avanti l'attenzione, il traguardo. Spiego meglio: Conosciamo una persona, conosciamo un altra persona ecc. Inconsciamente siamo consapevoli che non è difficile conoscere altre persone. Ecco perché sempre inconsciamente, sapendo che è così facile, ad ogni nuova conoscenza, non diamo il meglio di noi, sia nel fare emergere le nostre qualità, sia nel coglierle nell'altro/a. Ecco... perché siamo perennemente insoddisfatti, guardiamo sempre al prossimo/a da conoscere, ignorando magari... l'essenza della persona che è davanti a noi, facendola passare... senza coglierla. Ecco perché paradossalmente se fosse difficile fare nuove conoscenze, quando capiterebbe di conoscere qualcuno, si avrebbero più stimoli e motivazioni a non fallire la rara opportunità, e quindi a far emergere le nostre qualità e a cogliere quelle dell'altro/a: In altre parole, penso che alla base della perdita di valori nei rapporti umani oggi freddi e superficiali, ci sia proprio questa "facilità" che alla fine snatura l'essenza dell'amicizia.
Quando conosciamo qualcuno, all'inizio è come quando uno si sveglia e apre gli occhi. Prima di abituarsi alla luce forte (la conoscenza) deve passare tempo. Il passaggio dal buio (la non conoscenza) alla luce (la conoscenza) deve avvenire in modo graduale, soft, senza fretta, altrimenti la luce subito forte da fastidio, abbaglia, non si riesce a tenere gli occhi aperti. Questa è una metafora per dire:
"prima di poter cogliere l'essenza della luce, bisogna saper cogliere l'essenza dell'alba".
Per questo è bello scoprirsi gradualmente... ogni giorno scoprire sempre di più: io di te e tu di me.