Scritta da: Ilaria Sansò
Fa in modo che io possa toccare il fondo; che io possa rinascere.
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Fa in modo che io possa toccare il fondo; che io possa rinascere.
Quanto mi sta a cuore (ancora adesso) quella mano stretta dove mi sentivo per un attimo al sicuro. Cominciai a vivere. Quei giorni son lontani.
Un cuore enorme, tu. Da voler bene, da amare. Da sorridere, da strapazzarlo. E te ne accorgi perché sei pura. E poi una mano che come tetto ti protegge, ti difende. Conosci benissimo di chi è e lo ritieni un segreto. E a scopi veri e semplici vinci sempre ogni battaglia.
Mi ricorderai in quell'abbraccio non dato.
Tu che senti freddo e io solo sensi di colpa.
"Io non lo so", me lo dico quando non riesco a dormire e alzo le spalle. "Io non lo so" su tutto.
Testa, anima e cuore pesanti come mattoni.
A volte vorrei starmene in silenzio con te in cerca di risposte ad un cielo che non riconosco più.
La luna come spettatrice. Ricordi? Ci seguirà sempre perché d'altronde abitiamo sotto lo stesso cielo. Con una faccia guarda me, con l'altra te. Non sapendo niente di entrambi continueremo a essere impotenti di fronte a lei. Perché non stiamo più perché non ci riconosciamo più.
Vorrei sapere dove va a finire la mia malinconia quando urla e non mi lascia in pace. Soprattutto di notte.