Scritta da: Kain
Ah, il tuo sorriso... non sai che gioia immensa provo solo a guardarti e i brividi percorrono la mia schiena. Sei la sola e unica che riempie di emozione ogni mio battito.
Composta mercoledì 8 ottobre 2014
Ah, il tuo sorriso... non sai che gioia immensa provo solo a guardarti e i brividi percorrono la mia schiena. Sei la sola e unica che riempie di emozione ogni mio battito.
Ormai era come quel campanello che guasto non smetteva di suonare e nonostante mi tappassi le orecchie con forza non potevo fare a meno di sentirlo trillare... "gridare" quasi con insistenza penetrarmi nel cervello come a perforarlo... Sentivo dolore... Lacrime... l'urlo della mia anima che spezzava ogni possibile silenzio che tentavo con fatica di trovare per placare il "dolore", ma... Nulla... Quel "suono" non cessava... Quel "grido" agghiacciante che mi spaccava l'anima proseguiva con crudeltà senza arrestarsi o placarsi... Stanco... Affranto chinai la testa come stordito o forse "dolorante" le palpebre sembravano incollate, le labbra non riuscivo a muoverle, mi sentivo "morto" o perso nell'incoscienza di esistere... Nella consapevolezza che ormai non potevo aggrapparmi a nulla non c'era niente o nessuno pronto ad afferrarmi per impedirmi di cadere nel baratro... Allora perché lottare!? Perché non chiudevo gli occhi e mi lasciavo cadere nell'oscurità che ormai si accaniva su di me!? Perché... Ero troppo stanco per capire cosa mi trattenesse da smettere di credere in qualcosa... Perfino le mie mani come le braccia erano immobili e il respiro quasi moriva in gola... Come ero arrivato a quel punto... Come potevo permettere che tutto ciò mi facesse male... Mi colpisse senza pietà... Ero inerme e gli occhi offuscati consapevole di non riuscire nemmeno a capire dov'ero... Mi sentivo solo annegare e non feci nemmeno il debole sforzo di rialzarmi... Benché mi resi conto del pavimento sotto di me freddo più d'ogni altra cosa e del buio della stanza che invece di arretrare sembrava venirmi incontro quasi a stringermi per soffocarmi in un abbraccio senza più luce.
Sono stanco di trascinarmi dietro le solite ferite.
Stanco di tutta questa gente "sbagliata" che incontro,
Persone decise a complicarmi la vita a rendermi le cose
Infinitamente amare...
Ma cosa vogliono!?
Perché finisce sempre che conosco persone così!?
Ho forse una maledizione!? Cosa!?
Sono stanco voglio avere amicizie non chiedo il mondo...
Ma tutti sempre pretendono chiedono...
Vogliono... Ma che diamine ne sapete di me...
Dio sono stanco...
Stanco delle bugie...
Di gente così che viene apposta a distruggermi la serenità...
Ma andate al diavolo voi e le vostre certezze...
Ma che volete...
Vi credete giudici e persone così pulite da poter
Puntare il dito contro gli altri...
Ma che possiate bruciare all'inferno voi e la vostra
Cattiveria gratuita.
Voglio scrivere a me stesso iniziando a guardarmi con decisione e senza tremare, cercando di non sentirmi male o ferito e dirmi che sarò forte in tutto... Quando tutto va uno schifo e sembra sgretolarsi sotto i piedi, forte anche quando non lo sarò e quasi mi mancherà il fiato nella lotta per non crollare e lasciarmi schiacciare dal peso del dolore, ma imparerò... Si perché è l'unico modo per sopravvivere e andare avanti, perché non avrò altri che me stesso per combattere e vincere contro la cattiveria o la meschinità. Ho imparato cos'è l'amicizia e cosa vuol dire perderla senza poter fermare o riuscire a comprendere cosa sia accaduto e ingoiare amaramente l'abbandono mentre calde lacrime ti solcano il viso e dentro le domande ti sovrastano soffocandoti. Ho imparato a non piangere per amore o almeno a nasconderlo per lottare e non abbattermi e creare una sutura sulla cicatrice... Un'armatura o a credere di poterlo fare ma senza riuscirci almeno con me stesso e sentirmi morire ad ogni nuovo giorno con la consapevolezza di quell'amore perduto. Voglio sorridere... Sempre anche quando il dolore grida forte nel mio petto trascinandomi sul "terreno" della mia anima lacerata. Ho imparato ad essere obiettivo e a non giudicare in ogni circostanza, essendo il primo a sbagliare. Ho imparato a fare un "calcolo" delle azioni e cercare di non essere irragionevole o troppo impulsivo perché ad ogni azione c'è sempre una motivazione... e subito dopo ho imparato a fare sacrifici ad allontanarmi e a decidere di andarmene se la mia presenza porta sofferenza a chi voglio bene. Ho imparato tante cose, Ma ne devo ancora imparare troppe e forse avrò davvero bisogno di aggrapparmi con tenacia alla mia anima per non cadere nell'abisso della sofferenza e infine... La resa.
Mi sentivo solo in questo mondo, certo di non avere nulla... Ma quando mi sono reso conto che non era così... Tu ormai eri già andata via e di te non è rimasto altro che il ricordo e il dolore della tua assenza.
Possibile nn lo capisci...!?
Possibile che nn te ne rendi conto...!?
Cosa devo fare per farti capire che senza te io nn sono niente...
Senza te io sono come il vento nn ho corpo ne anima perché sei tu tutto ciò che rappresenta la mia esistenza...
Dimmi se nn è follia, perché io pur di saperti felice sono pronto a restare nell'ombra...
Dimmi nn è follia la mia che per te io sarei pronto perfino a dimenticare me stesso...
Ti amo solo questo e forse ormai una parola scontata...
Ma dimmi se nn è amore se sono pronto a guardare la tua felicità pur di vederti felice...
Scusa forse sono patetico...
Scusa forse suona melodrammatico...
Scusa forse ti sembrerò uno di quelli che sa usare tante belle parole...
Ma qualsiasi cosa tu creda o pensi di me, solo io so la verità...
Ti amo più della mia stessa vita, che tu ci creda o no sei parte integrale di me e della mia esistenza.
Se non sono più nei tuoi pensieri dimmelo... se non batte più il mio nome nel tuo cuore fammelo sapere... ma ti prego non tenermi su un filo spinato preferirei di gran lunga cadere giù e morire che restare ferito da parole che non pensi e che pronunci solo per non ferirmi nella sincerità.
Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.
Se non mi ami più... non pensarmi come amico... ma ricordati di me come un sogno!
Sono stanco di ritrovarmi sempre chino con il capo e farmi mille domande a cui non avrò risposte, sono stanco di portarmi dietro questo fardello... quindi basta... ora devo rialzarmi... anche se la caduta è stata dolorosa non devo piegarmi ma lottare e tornare sulle mie gambe.