Scritta da: Loredana Montanari
Hanno sofferto troppo, le anime solitarie, per condividerne il dolore.
Composta domenica 4 gennaio 2015
Hanno sofferto troppo, le anime solitarie, per condividerne il dolore.
Ma poi da cosa nasce questo rimpianto? Forse dal non aver attinto alla tua bocca? Forse dal non aver diviso con te lo sguardo o forse dal non sapere mai quello che sarebbe potuto essere. Da cosa nasce un se, se muore nel rimpianto.
Le mie spine sono le parole taciute.
E poi avere un mare dentro. Sentirlo goccia a goccia e nessuno che le trattenga.
Era più di un bacio, era un respiro rubato e restituito.
Amiamo tanto i gatti noi donne. Li amiamo perché loro ci rispecchiamo, siamo dotate di pazienza, riflessione, e concediamo il nostro amore solo a chi lo merita.
Di me ti resterà una fotografia, lei non potrà cambiare, magari sbiadirà nel tempo. Sarà opaca, mi ricorderai come in quel momento, mi ricorderai come quel qualcosa che volevi per te. Bella, immobile nel pensiero e nel volere, se non il tuo.
Raccolsi frammenti del passato, li avevo custoditi con cura in quella parte così intima della mia esistenza. Raccolsi gli sbagli, i rimpianti ed i rimorsi, li esposi conscia di quanto fossero sbiaditi col tempo, conscia di quanto non nuocessero più e li vidi così, sbaragliati al vento e nulla m'importava, nessuno mi feriva nel vederli.
Non mi spiegò la poesia del canto delle allodole, né quella della riva baciata dall'acqua.
Ma mi sentii feconda terra nel suo silenzio e gemma nascente dalle sue mani.
Un giorno ti sveglierai, avrai vissuto tante primavere, si leggeranno in quei piccoli segni agli angoli degli occhi, ma sentirai che la vita ti esplode dentro. Quel giorno sarà il primo che inizierai a vivere sul serio.