Scritta da: Giuseppe Beppino Reali
Esseri affascinanti le lucciole, tanto insignificanti di giorno, quanto incantevoli di notte.
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Esseri affascinanti le lucciole, tanto insignificanti di giorno, quanto incantevoli di notte.
C'è chi pensa che ci sia un limite nel rapporto tra l'uomo e l'animale, ma io non lo vedo: perché nonostante l'uomo si distingua dall'animale per la ragione, l'animale si distingue dall'uomo dalla sua capacità di amare l'uomo stesso incondizionatamente!
Crescendo, invece, mi sono convinto sempre di più, e non so su quali basi, che nella vita ci sia un solo vero grande amore. Che esiste un principe azzurro per le donne e una principessa per gli uomini. L'anima gemella. E che gli altri alla fine siano soltanto comparse. Ero tutto contento all'idea che per una donna al mondo io ero il principe azzurro. Magari un coglione per il resto dell'universo femminile, magari insignificante, brutto, poco affascinante, magari con me Cenerentola sarebbe andata a casa alle dieci, dieci un quarto al massimo, Biancaneve dopo il mio bacio avrebbe fatto finta di morire nuovamente, ma per una... fatevi largo, io ero il principe azzurro. Il più bello, il più affascinante, il più interessante. Non è meraviglioso sapere che per una persona che per una persona al mondo tu sia "il più"? Non è incredibile tutto questo? Non da un senso di responsabilità? A me questa cosa è sempre piaciuta.
Un giorno, in maniera naturale, tutto è cambiato. E niente è stato più come prima. Un mondo di certezze è stato spazzato via, travolto.
Amo le donne, le ho sempre amate. Come si fa a non amarle? Perché le donne sono belle. Belli i loro contorni, le loro mani, la pelle, i fili contorti dei loro pensieri. Belli i profumi colorati dei loro desideri. Come le loro paure, i loro piccoli turbamenti. Amo la bellezza dei loro gesti. Amo come si asciugano le lacrime con la mano e il sorriso improvviso che fanno dopo aver pianto come bambine. Squarci di luce inattesi. Amo le donne. Senza di loro me ne sarei già andato. Senza di loro non sarei mai più tornato.
Lei per me è stata una casa con il tetto di vetro: posso osservare il cielo sentendomi al sicuro.
Lei era la porta che avevo avuto il coraggio di aprire e che non riuscivo più a richiudere.
A volte sembra sbagliato... fare la cosa giusta.
Qualunque scelta comporta una rinuncia...
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.