La mente gli si era rivoltata contro, e non poteva confidare nel pensiero razionale per disperdere il panico. La sua unica risorsa, quindi, era affidarsi all'antica saggezza animale della carne, che gli diceva di muoversi. Se avesse corso veloce e abbastanza a lungo, forse sarebbe riuscito ad aggrapparsi al momento presente. Forse l'oscillazione delle braccia, l'impatto dei piedi sul terreno, il sudore freddo che gli colava dalle ascelle e una miriade di altre sensazioni fisiche lo avrebbero costretto a dimenticare. Forse.
Come si fa a prendere sonno, se nel silenzio ovattato di una notte senza stelle, il bisbiglio di un pensiero riecheggia roboante nella testa, inquietando la tranquillità che domina l'anima, quando la ragione regna sovrana e il cuore dorme in attesa? Il sentimento raggiunge il suo acme: diventa ossessione, né più, né meno, che passione; né più, né meno che amore. E il sonno più non fu che lieve spossatezza, scomparsa al ricordo dei suoi occhi; estinta alla memoria del suo sorriso; sepolta nel pensiero di lei.
Mi dispiace se ti ho illusa. Sono uno scrittore e sono un attore: la verità è il mio mestiere, giacché il confine tra realtà e finzione si delimita nell'infinta potenza di una parola.
Giochi di sguardi, sorrisi tristi, emozioni che ci lasciano col fiato sospeso. Sospesi a metà tra l'inferno e il paradiso, io e te, amanti che muoiono nello stesso sospiro. Io e te, da soli in un mondo triste e vuoto, da quando il nostro amore non percorre più queste strade solitarie, da quando i nostri destini hanno sciolto il loro abbraccio. Il mondo è un posto un po' più triste. Il mondo è un posto un po' più buio.
Perché la ferita più grande per un cuore innamorato è assistere con furiosamente serena rassegnazione alla prova evidente che la sua felicità ha un nome diverso dal tuo... un nome che sa tanto di bugia.