Scritta da: Luisa Marcangeli
È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva.
dal libro "Vita e opinioni di Tristram Shandy" di Laurence Sterne
È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva.
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda. E come la si ricorda, per raccontarla.
A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
a stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
a mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
a esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
a vivere c'è il rischio di morire;
a sperare c'è il rischio della disperazione e
a tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.
Noi pensiamo molto meno di quanto sappiamo, sappiamo molto meno di quanto amiamo. Amiamo molto meno di quanto si possa amare. E così siamo molto meno di ciò che siamo.
Oh, Dio, essere arrivato in punto di morte, per scoprire di non avere mai vissuto.
La vita è un banchetto e tanti piatti muoiono di fame.
Quando ferisci una persona nei suoi sentimenti le dai il dolore più spietato che possa esistere sulla faccia della terra. Non è come offendere una persona, o ancora dirle qualche parolaccia, burlarla, parlarle alle spalle. No! I sentimenti sono le particelle più piccole del nostro corpo e sono le più intense. Beh, io mi sentivo di morire perché la particella della mia vita, quella in fondo al cuore, si era staccata per sempre e non sapevo più come ripescarla!
Andai nel mondo perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo, spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita.
Non so perché certe persone brillano agli occhi di altre. Non ti so dire per quale motivo tu brilli ai miei.