Scritta da: Stefano Gentilini
Se potessi essere qualcosa di diverso, sarei come sono, ma lascio il mio posto a chi nella vita si è arreso all'inevitabile appartenere.
Composta mercoledì 25 giugno 2014
Se potessi essere qualcosa di diverso, sarei come sono, ma lascio il mio posto a chi nella vita si è arreso all'inevitabile appartenere.
Non guardo dentro di me per capire perché girino certe ruote; sento che farlo sarebbe pericoloso.
Non ho mai perso la speranza, non ho mai mollato e sarò forte fino in fondo.
Ciò che rende davvero speciale un cuore è tutto ciò che egli ha vissuto e tutto ciò che egli ha donato. Sono le sue ferite a renderlo sensibile, sono le sue cicatrici a renderlo dolce, sono i suoi ricordi a renderlo forte. Esso assapora ogni giorno la vita, si affaccia nel mondo e coglie ogni sfumatura che possa alimentarlo. Batte forte ed è impavido, si emoziona e guerreggia, desidera e lotta. A volte si lascia andare e molla la presa, non per debolezza o per mancanza di coraggio, semplicemente riconosce che oltre non può andare. Può sembrare che smetta quasi di battere, tu non lo senti più, perché silenzioso continua il suo cammino, forse ha sofferto troppo, forse è solo stanco... ma poi un giorno, in un attimo eterno, una luce penetra nel petto, il sangue pompa più forte, il tuo cuore prende fiato e respira. Riprende, con l'audacia di un sognatore, quella battaglia che non ha mai abbandonato, chiamata speranza.