Scritta da: Giuseppe Donadei
Ci sono momenti in cui vorresti urlare al mondo come ti senti, ma poi l'urlo ti muore dentro soffocato dalla paura di non essere capito.
Composta lunedì 5 novembre 2012
Ci sono momenti in cui vorresti urlare al mondo come ti senti, ma poi l'urlo ti muore dentro soffocato dalla paura di non essere capito.
Vorrei avere la forza di liberarmi dalle catene della mia mente e a incatenarmi alle passioni del mio cuore.
Voglio vivere lasciando le impronte del mio passaggio, incise nei respiri del tempo.
Camminiamo in noi stessi, scrivendo la vita attraverso gli occhi.
E poi piangi, pensando a tutti i sogni che avresti voluto realizzare e sono invece sfumati, a tutte le volte che avresti dato anima e cuore per un semplice gesto, per una carezza, per una parola ma sei rimasta sola e nel silenzio; per tutte quelle cose che hanno acceso il tuo volto, il tuo sguardo e il tuo sorriso ma poi dalle mani come sabbia sono svanite nel nulla... e mentre piangi eccolo; eccolo li, un sorriso, ed eccolo che spunta e nasce spontaneo. Perché sei ancora qua; e se piangi è perché soffri e se soffri e sorridi è perché sei viva. E niente anche dietro le lacrime può renderti più felice nel renderti conto che tutto questo non ti ha uccisa ma resa migliore, più forte e fiera!
La vita è un dono e ogni compleanno è un nuovo inizio: fà sì che ogni giorno si rivesta di speranza, perché le ombre del passato non offuschino la luce del futuro.
Non è mai troppo tardi per essere ciò che avresti voluto essere.
L'essere umano è un'opera d'arte incompleta, esso è l'artista di se stesso che ha gettato presto la spugna, abbandonando le sue ambizioni, i suoi progetti ed i suoi sogni.
Quando l'uomo smette di credere nell'arte, nella filosofia, nella poesia, allora smette di credere in se stesso.
E quando l'uomo smette di credere in se stesso, allora sta morendo.
Un uomo si giudica dai libri, dagli amici, e dalla capacità di ammettere i propri errori.