Scritta da: Enrico Giuffrida
Con determinazione ho suggellato i miei affanni e con dedizione sono andato per essere la stampella di chi vacilla.
Composta lunedì 7 luglio 2014
Con determinazione ho suggellato i miei affanni e con dedizione sono andato per essere la stampella di chi vacilla.
"Cosa cerchi"?
"Il sole".
"Da cosa fuggi"?
"Dal gelo".
"Cosa temi"?
"... Il freddo di chi non sa più ascoltare, non sa più amare e non sa più abbracciare".
La grandezza fugge chi la cerca e segue chi la fugge.
A volte si vorrebbe avere la risposta che cerchiamo senza avere avuto l'imbarazzo di fare la domanda.
Chissà se l'amo? È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore.
Tutte le volte che altri sono d'accordo con me ho sempre la sensazione di avere torto.
Gli altri ci definiscono sempre in qualche modo, ma spetta a noi decidere se la definizione è quella giusta.
Mi hanno sempre detto che il gusto della vittoria lasciava sulle labbra un sapore dolce di cui non avresti potuto fare a meno, ma questa vittoria ha un sapore amaro, amaro come quello di una sconfitta.
Il dolore ci cambia, ci fa diventare diffidenti, schivi e più duri con gli altri.