Scritta da: Maria Elena Caprara
Delle grandi cose che vedo non provo il minimo piacere perché so che sono meravigliose, ma non lo sento.
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Delle grandi cose che vedo non provo il minimo piacere perché so che sono meravigliose, ma non lo sento.
Per vedere una cosa bisogna capirla: la poltrona presuppone il corpo umano, le forbici l'atto diel tagliare. Il passeggero non vede lo stesso cordame che vede l'equipaggio.
Se vedessimo realmente l'universo lo capiremmo.
Ogni piacere si arricchisce del ricordo di piaceri trascorsi.Commenta
L'addio è un'enfasi, un'insensata festa dell'infelicità.
I voraci consumatori di piaceri devono avere i sensi molto inibiti per andar cercando apparati così complicati.Commenta
Dare è in sé stesso una gioia squisita.
L'orgoglio è del cervello, non del cuore.
Non esiste peggior pazzo di chi non nutre alcun dubbio sulle sue convinzioni.
Apparteneva a quella categoria di spiriti rarissimi, i quali, benché profondi conoscitori di una dottrina, in grado di vederla, per così dire dal di dentro, da un punto di vista inaccessibile ai profani, tuttavia conservano il senso della relatività del suo valore nell'ordine delle cose, la misurano in termini umani.Commenta
Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.Commenta